In giugno si è svolto a Torino il Salone Parco Valentino. Gli organizzatori parlano di grande affluenza, nettamente superiore all'edizione del 2015, e di formula di successo. Bene, aderiamo a queste valutazioni quantitative, ma vediamo di fare un'analisi più strategica. In Europa, i Saloni di chiaro valore internazionale sono, Ginevra, ogni anno, e in anni alterni, Parigi e Francoforte. La formula di Ginevra è la più gettonata. Sede in Svizzera, Paese sostanzialmente non schierato, si raggiunge facilmente ed é a un tiro di schioppo dall'aeroporto. Il Salone si percorre con facilità, è semplice e concentrato negli spazi. In definitiva, il principe dei Saloni europei. Francoforte é l'espressione della potenza della Germania, il Paese dove si produce una grande fetta delle vetture europee. Forti di questa posizione, i tedeschi organizzano un Salone gigantesco, di fatto opposto a quello di Ginevra come modello operativo. Le Case non tedesche, partecipano, ma non con entusiasmo. Parigi si svolge ad anni alterni con Francoforte e i concetti organizzativi, anche se meno esasperati, sono simili a quelli tedeschi. Le Case francesi producono non nelle quantità dei tedeschi, ma sono molto rilevanti con Psa e Renault. Altri Saloni si svolgono in altri Paesi del Vecchio continente, ma il loro valore é prettamente locale, non internazionale.
Gli organizzatori del Valentino hanno avuto un'idea vincente. Parteciparvi è semplice, poco caro e si offre l'opportunità di organizzare le prove delle auto scelte dalle Case. Tutto questo è molto interessante, ma non è sufficiente per classificare l'evento di livello internazionale. In effetti, prima bisognerà assicurarsi che il Salone venga riconosciuto da tutti gli operatori come decisamente nazionale e non locale.
Alcune messe a punto organizzative saranno necessarie per il 2017. Le conferenze stampa delle Case non sono state di piena soddisfazione: pochi giornalisti coinvolti e quelli che hanno partecipato erano più inclini a seguire i politici in corteo.
Apprezzabile l'intuizione degli organizzatori, ma occhio a non ripetere gli errori del tradizionale Salone di Torino, ormai passato, dove le Case estere si sentivano ospiti paganti, ma soprattutto comprimari. Erano però altri tempi, ormai lontani. Fiat è diventata Fca e ha una strategia globale. Il nuovo Motor Show di Bologna? Si vedrà.*Presidente di Areté-Methodos
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