Sulle strade di Dracula tra curve, orsi e brividi

Viaggio nel corridoio dei Carpazi, costruito con picconate e dinamite, al volante di una Duster

Sulle strade di Dracula tra curve, orsi e brividi
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Balea (Romania)- Le hanno realizzate gli uomini, certo. A volte, come in questo caso, pagando la fatica con il prezzo altissimo della vita, troppe vite. Mai contate e malcontate a quel tempo. Ma poi, quando le percorri, o le guardi dall'alto, scopri che quelle strade, tra le più belle al mondo, come la Transfagarasan, prendono i contorni del cuore.

Te lo conquistano, il cuore. E accendono la tua immaginazione, rincorrendo fantasie, come i tornanti, un'infinità di tornanti, che si susseguono per 90 chilometri e ti portano, al volante della tua Dacia Duster, fino a 2000 metri di quota. E lassù, in mezzo all'andirivieni delle nuvole, che viaggiano in base alle bizze dei venti, ti senti protagonista di storie vere o di leggende, costruite ad arte, per aggiungere adrenalina al fascino. Romania, Carpazi meridionali, catena dei Fagaras. Transilvania, se amate il dono della sintesi e volete subito immergervi nelle pagine di Bram Stoker che, nel 1897, diede corpo e terrore al personaggio del conte Dracula. Ha voluto giocare in casa, Dacia, per disegnare questa Transfagarasan Experience di gran livello, ovvero non un semplice, omologato test drive, ma una prova dalle mille sfumature, organizzata in una piccola carovana di Duster TCe 130, a due e a quattro ruote motrici, più una full hybrid 140 automatica.

Duster

Vetture che hanno raggiunto volumi di vendita straordinari e che hanno dimostrato un tale livello di affidabilità da far arrossire per la vergogna crossover o Suv di Case blasonate: mai un intoppo, mai una sbavatura. Nemmeno in un lunghissimo tratto di sterrato a strapiombo che abbiamo scelto di imboccare per complicarci ulteriormente l'experience. Transfagarasan, dunque. Quattordici lettere che mettono in fila le ambizioni di motociclisti e automobilisti in cerca di emozioni forti e indimenticabili. Una strada rosicchiata, anzi, fatta scavare, centimetro dopo centimetro, con fatiche immani, tra le rocce, quando, nel 1969, a Nicolae Ceausescu venne l'idea di creare una sorta di corridoio tra i Carpazi per proteggersi da un eventuale attacco dell'allora Unione Sovietica, che l'anno prima aveva invaso la Cecoslovacchia. Così spedì migliaia di soldati a picconare queste montagne ma furono necessarie anche sessantamila tonnellate di dinamite per farsi largo e unire la Transilvania alla Valacchia, in un tortuoso percorso che sale fino al lago Balea.

La strada venne inaugurata il 20 settembre 1974, anche se i lavori continuarono fino al 1980 e la manutenzione prosegue quasi ogni giorno. Anche perché la neve e le frane hanno buon gioco a re-impadronirsi degli spazi. A proposito di padroni di casa, raggiungere i 2050 metri della Cabana Paltinu, rifugio di questi luoghi (ma anche, poi nel discendervi) significa incontrare volpi, cani randagi, mucche, ma anche tanti orsi. Chi scrive ha rallentato per fotografarli, lasciarli passare e ammirarne almeno una ventina.

Sempre sul ciglio della strada o addirittura in mezzo alla strada come avvisano i cartelli: Atentie! Zona frecventata de ursi: Alcuni pigramente solitari, altri in famigliole con i cuccioli guardati a vista dalla mamma pronta a qualsiasi reazione.

Sulle rive del lago Balea, il folclore dei chioschi dei contadini stempera la tensione della salita.

Propongono grigliate sotto maxi tendoni come alle sagre di paese, vendono pannocchie abbrustolite (vanno a ruba tra i motociclisti), formaggi di fattoria, pastrami di manzo, pancetta di maiale affumicata e persino (presunta) carne di orso ben poco attraente. Ti affacci sul ciglio di quegli strampiombi e scorgi il (anche questo presunto) castello di Dracula. Non fa freddissimo per essere sinceri ma un brivido, nel dubbio, si fa sentire ugualmente

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