Non è certo il poker online a trainare il gambling sul web. Secondo le stime Agipronews sui dati degli operatori di 11 mesi del 2014, le giocate al netto delle vincite hanno toccato 410 milioni di euro. Un calo del 6,4% rispetto ai 438 milioni dello stesso periodo del 2013.
Ma se i casinò crescono del 14,6%, è il poker che continua a scendere: la spesa nella modalità «cash» ha raggiunto 102,7 milioni, contro i 135,3 milioni del periodo di riferimento 2013 (-24,1%). Crisi ancora più marcata per il poker a torneo, che si attesta a 73,4 milioni complessivi, il -25,8% rispetto ai 99 milioni dell'analogo periodo 2013. Casinò games invece da record.
Nel dettaglio, tra gennaio e novembre 2014, i giochi da casinò - trainati dalle slot online - hanno fatto registrare un risultato mai toccato prima, con una spesa di 233,8 milioni (+14,6% sul 2013) e un novembre da record a quota 24 milioni. Se il trend dei primi undici mesi dovesse essere confermato, il 2014 potrebbe attestarsi a 255 milioni, il +13% sul 2013, per poi usufruire di un'ulteriore spinta nel 2015 derivante dal sempre più massiccio stop agli operatori senza licenza.
Intanto si cerca legislativamente di correre ai ripari. Magari mettendo mano al fenomeno dell'evasione: «Al fine di ridurre l'evasione fiscale derivante dall'esercizio del gioco online sui siti esteri, i soggetti residenti su piattaforma estere che intendano esercitare sul territorio nazionale attività di gioco online sotto qualsiasi forma, anche sotto forma di attività non prevalente, anche attraverso centri media e operatori terzi, sono obbligati a detenere una partita Iva rilasciata dall'amministrazione finanziaria italiana e ad esporla su ciascuna pagina del sito». È questo uno dei 3.800 emendamenti presentati al Senato dove è in discussione la legge di Stabilità, studiato da Marcello Gualdani del Nuovo Centro Destra e funzionario della Regione Sicilia. Il testo, che prosegue, andrebbe aggiunto all'articolo 3 dopo il comma 26 quando si parla di «gaming, Ctd e aumento del prelievo erariale sulle slot». Non è assolutamente certo che questo testo venga approvato ma il provvedimento non sarebbe di certo una novità visto che, anche in Francia, il Governo ha deciso di applicare l'Iva alle aziende estere che raccolgono gioco dai players transalpini.
«L'amministrazione finanziaria - prosegue la nota - dispone il prelievo dell'aliquota Iva nella misura massima, per ciascuna giocata effettuata. E provvede ad individuare e ad oscurare, in concorso con la Polizia Postale, i siti che non rispettano la disposizione del presente comma o che dichiarino una partita Iva diversa da quella assegnata».
Previste anche sanzioni per chi non rispetta questi dispositivi e continua ad esercitare raccolta di gioco senza rispettare la norma che vuole essere introdotta: «Salvo che il fatto non costituisca reato, la violazione degli obblighi di cui al precedente periodo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 10mila a euro 50mila».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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