Quel piccoletto di Neymar Jr ha regalato al Brasile la prima vittoria e al Mondiale il primo scandalo. Inesistente il rigore che ha condannato i croati, decretato dal modesto Nishimura in omaggio alla più folta comunità giapponese presente in tutta l'America, quella di San Paolo, oltre un milione. La puntata di Oscar per il 3-1 non fa testo. Scolari ha messo giù la squadra che abbiamo visto alla Confederation cup e l'ha vinta, resta un buon gruppo che si deprime quando va sotto e si esalta quando va in vantaggio.
All'intervallo era 1-1 e non c'era niente di più sorprendente di un Brasile al di sotto delle attese. La Croazia ha cercato prima la porta con Olic su centro di Perisic, poi l'ha trovata grazie a Marcelo, era l'11' e sembrava tutto normale. Olic è fuggito a Dani Alves sulla sinistra di Julio Cesar, la palla ha attraversato tutta l'area di rigore perchè Thiago Silva, Luiz Gustavo e David Luiz l'hanno ciccata clamorosamente, e ha continuato a rotolare fino a quando ha trovato i piedi di Marcelo in ripiego affannoso che ha tentato di rinviarla di sinistro, invece l'ha messa elegantemente nella sua rete. C'erano ancora 79' di gioco, dire che l'autorete ha gelato lo stadio vestito di giallo è fare commedia, la maggior parte ha pensato: invece di 3-0, si vincerà 3-1.
Il Brasile ha iniziato a darci dentro, era partito altezzoso e supponente, come quando hai il condannato sotto chiave e aspetti solo l'ora di seccarlo. Tocchi in orizzontale, Luiz Gustavo molto basso, Thiago Silva accademico, l'unico sempre tonico quel simpaticone di David Luiz, uno che quando lo affronti speri solo che ti porti via la palla lasciandoti lì illesa la tua gamba. Al quarto d'ora Neymar non aveva ancora dato segni di vita e quindi di speranza, peraltro senza una marcatura ossessiva, Fred e Hulk poco, gli altri abbastanza nervosi, compreso Felipao Scolari che riusciva a far chiasso anche su innocui falli laterali a metà campo. Ma il Mondiale è spesso questione di stupidi episodi, particolari che segnano le partite e l'esordio è spesso un'imboscata, Maradona giocò la finale di Roma dopo aver perso a San Siro la prima con il Camerun. Se il Brasile ha come meta vendicarsi di Baires '78 con gli argentini si giocherà male il suo Mondiale. Ma era l'esordio, c'era emozione palese già durante l'inno quando sono spuntate le lacrime a Thiago Silva e Julio Cesar, l'autogol ha solo scosso, niente di più. Marcelo ha cercato di farsi pedonare, Neymar è addirittura riuscito a farsi ammonire per una manata, forse solo avambraccio alto, su Modric, il vero cervello croato. In assenza di Mandzukic squalificato, Kovac ha chiesto a Jelavic di imitarlo ma la differente cifra tecnica fra i due è stata troppo esagerata, Kovacic si è visto poco e ha aiutato meno, Olic si è divertito a ballare sul pallone e ne ha persi troppi.
Il pari è uscito da una percussione sul cerchio dal quale è uscito palla al piede Neymar che dopo pochi passi ha colpito di interno sinistro un pallone tagliatissimo che prima ha colpito il palo di sinistra di Pletikosa e poi è girato in porta. Non sembrava irresistibile, Pletikosa è sceso tardi e lento, forse anche coperto ma intanto era 1-1 e l'ingiustizia non era neppure nell'aria.
É arrivata a venti dalla fine, Fred doveva prendersi un giallo per simulazione, invece Nishimura ha ammonito Lovren e regalato un rigore. Se questo Mondiale vi ha messo in testa strane idee è normale, ma si è visto di peggio e del resto era solo l'esordio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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