Ormai per il Napoli sembra un'abitudine. Per svegliarsi e iniziare a fare gioco deve prendere una mazzata o anche due. È successo all'esordio con la Lazio, è successo di nuovo con il Milan e ancora ieri contro la Sampdoria. Ma non è andata bene come nelle prime due gare, anzi. Primo tempo anonimo, due reti subite con un redivivo Defrel e la sensazione di essere fuori dal gioco. Poi la reazione, rabbiosa e il pensiero diffuso: ora rimontano, di nuovo. E invece no, questa volta non gira nulla. La Samp non crolla e anzi chiude la gara minando le certezze di Ancelotti e di tutto l'ambiente azzurro.
Il tecnico in avvio cambia in mezzo e davanti: capitan Hamsik lascia spazio a Diawara e Callejon fa esordire dal primo minuto Simone Verdi, in avanti con Insigne a supporto di Milik. Intoccabile la linea di difesa e i due centrocampisti Allan e Zielinski. Tre i cambi anche per Giampaolo che disegna la sua Samp con Tonelli, l'ex, in difesa, Ekdal a centrocampo e Saponara sulla trequarti alle spalle della coppia Quagliarella-Defrel.
Coppia micidiale, come il contropiede che sorprende il Napoli dopo 11'. Saponara controlla in velocità e lancia Defrel che col destro, piede non suo, trova l'incrocio dei pali dal limite dell'area. Ti aspetti la reazione del Napoli ma un gioco lento e prevedibile non crea preoccupazione. E allora poco dopo la mezz'ora è la Samp a sfondare ancora. Sgroppata di Berszynski sulla destra, cross per Quagliarella tocco geniale per Defrel che anche grazie alla deviazione di Albiol supera ancora Ospina e trova il raddoppio. Il Napoli fatica a riordinare le idee e si affida soprattutto alla forza e al dinamismo di Allan che taglia, cuce e imposta. Ma la squadra non funziona, non gira come il tecnico vorrebbe e allora ad Ancelotti non resta che cambiare. Fuori i due esterni d'attacco, Insigne e Verdi, dentro Ounas e Mertens per un modulo che diventa simile a un 4-4-2 super offensivo. Ed è proprio Ounas ad accendere il Napoli: una sorpresa positiva per Ancelotti il franco-algerino. In avvio di tempo due sue fughe sulla destra mettono in grande difficoltà la difesa della Samp che però si salva. I blucerchiati sembrano calare e soffrono. Il Napoli preme, più con la voglia di recuperare che con chiarezza di idee. Ti aspetti il gol che riapre la gara degli specialisti in rimonte. È nell'aria. E invece ecco il colpo di genio firmato Quagliarella: cross di Bereszynski, tacco volante che si spegne nell'angolino alla destra di Ospina. Un capolavoro. Lui, cuore Napoli, non esulta. Ma il gol è da standing ovation e chiude definitivamente la partita.
Prima sconfitta della gestione Ancelotti che perde sicurezze e perde contatto, di già, con la Juventus. Una sconfitta meritata ma che fa male. O che, paradossalmente, potrebbe servire da lezione. E alla lunga fare bene. Ma non ora. La mazzata adesso pesa, eccome.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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