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SuperBuffon, vent'anni e non dimostrarli

Esordì proprio contro il Milan nel '95: "Da qui a Natale si decide l'anno della Juve"

SuperBuffon, vent'anni e non dimostrarli

Vale la pena, per chi non lo avesse ancora fatto, dare un'occhiata al sito Uefa. Dove hanno deciso di celebrare i venti anni di calcio professionistico di Gigi Buffon, oltre che con un'intervista, anche con una galleria fotografica: impossibile farsi prendere dalla malinconia, visto che il numero uno bianconero è ancora tra i più forti al mondo, semmai dall'ammirazione per quanto fatto e per certi flash che racchiudono meglio di tante parole il senso di una carriera e di un certo periodo di storia calcistica. C'è di tutto, ovviamente: successi, sconfitte, cadute, delusioni e rinascite. «Quando ho cominciato a giocare, come tutti i bambini, non facevo il portiere. Mi piaceva fare gol. Dai sei o sette anni, ho cominciato a giocare a centrocampo o da libero: mi piaceva molto. Ero un bambino molto vivace». Poi la svolta, indirizzata da un consiglio del padre: «Decisi di provare a fare il portiere per un anno, dopo il quale sarei tornato a giocare in mezzo al campo. Dopo appena cinque o sei mesi sono invece diventato un buon portiere. Probabilmente avevo un certo talento e tutti hanno cominciato ad accorgersene. Un anno dopo ero già il portiere del Parma». Arrivarono le prime vittorie, quindi dal 2001 la Juventus e una storia lunghissima, più 154 presenze in nazionale e la vittoria ai Mondiali 2006. «Il mio primo ricordo degli azzurri risale alla Coppa del Mondo 1982. Ricordo quei giorni a casa nostra o da mio zio, con tutta la famiglia, con le cene interminabili guardando le partite».Sul proprio sito lo ha ovviamente celebrato anche la Juve, spiegando che «la sua leggenda continua (contratto in scadenza nel 2017, ndr) in barba al tempo che passa». «Da qui a Natale ogni partita influenzerà il nostro cammino - ha poi dichiarato il portiere a Sky -. Dobbiamo esserne consapevoli e mettere la testa nel carro armato per il prossimo mese. Abbiamo la possibilità di essere padroni del nostro destino. E' una grande fortuna, ma anche una bella responsabilità».

Domani sera, contro il Milan (squadra che lo tenne a battesimo all'esordio), raggiungerà Scirea a quota 552 gettoni in bianconero, al secondo posto della classifica assoluta dietro Del Piero (705): il fastidio al flessore della coscia destra pare infatti passato, giusto in tempo per non rovinare una ricorrenza quasi unica.

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