«Ho sempre detto che se fossero successi episodi di razzismo allo stadio non avrei reagito. Ma questa volta ho cambiato idea e se accadrà ancora lascerò il campo perché è una cosa troppo stupida». Mario Balotelli ci ripensa. I suoi tempi di reazione fuori dal campo non saranno velocissimi, ma il ragazzo ha riflettuto qualche ora e quello che non ha fatto domenica sera a San Siro giura che lo farà al prossimo coro. In un'intervista alla Cnn è infatti tornato sui «buu» dei tifosi giallorossi e sui cori razzisti (Roma punita con una multa di 50mila euro) nei suoi confronti che hanno costretto Rocchi a sospendere il match per 98 secondi. «Ho parlato con Boateng - ha confidato SuperMario all'emittente americana -, volevo lasciare il campo ma avrebbero pensato che volevo andar via per qualche problema con la partita. Poi magari vinciamo 3-0. Ho detto no, meglio se giochiamo e poi parliamo. Altrimenti avrei lasciato il campo domenica».
Il Milan, a dire il vero, l'aveva già promesso all'indomani della fragorosa uscita dal campo nell'amichevole di Busto Arsizio. «Lo faremo anche in Serie A», aveva promesso la dirigenza rossonera. Poi deve essersene dimenticata, tanto che il tecnico della Pro Patria, Aldo Firicano, se ne è rammaricato con Radio Sportiva: «Contro la Pro Patria la situazione è stata ingigantita - ha detto -. Andavamo in giro e ci accusavano di essere razzisti. Ho notato però con dispiacere che il Milan non è andato via dal campo contro la Roma, cosa che aveva promesso di fare a suo tempo. Mi viene da pensare che abbiamo subito tutto quello perché eravamo una squadra piccola». O forse perché l'interesse in ballo, la lotta con la Fiorentina per la partecipazione in Champions League, «pesa» 7,2 milioni di guadagno minimo e 31,5 di massimo.
Balotelli alza la voce, il presidente della Fifa Sepp Blatter definisce «sorprendente e non accettabile che la Disciplinare abbia deciso solo una multa», ma il numero 1 della Uefa, Michel Platini, non condivide: «L'Italia non è un Paese razzista e l'arbitro Rocchi è stato bravissimo: ha usato la regola del buon senso. Ha fermato la partite temporaneamente, sono stati lanciati degli avvisi e da lì non ci sono stati più cori razzisti. Non sono d'accordo con chi vuole infliggere punti di penalizzazione ai club. Sono i tifosi che compiono atti razzisti che devono essere puniti, non i club. Noi dobbiamo legiferare in modo da aiutare l'arbitro a prendere decisioni in caso di episodi di razzismo. E dobbiamo punire molto severamente i giocatori che insultano in campo altri giocatori».
Intanto gli allenamenti in casa Milan sono sul nervoso: in mattinata è nato un diverbio tra Allegri e Robinho, proseguito per qualche minuto. Una scontro verbale scaturito da un'osservazione del tecnico rossonero mal gradita dal brasiliano, che ha risposto in malo modo.
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