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Tacchinardi: "La Juventus rischia una stagione fallimentare, ecco perché"

Alessio Tacchinardi ha toccato diversi temi tra cui la lotta scudetto, il momento difficile della Juventus, la Champions League e molto altro ancora

Tacchinardi: "La Juventus rischia una stagione fallimentare, ecco perché"

La stagione 2021-2022 sta confermando che la Juventus non è più quella schiacciasassi capace di vincere nove scudetti consecutivi, con l'Inter che si sta prendendo in lungo e in largo la scena. I nerazzurri, infatti, dopo aver vinto lo scudetto nella passata stagione si sono confermati ad altissimi livelli, giocando ancora meglio, nonostante gli addii di Lukaku, Eriksen, Hakimi e Conte.

L'Inter di Simone Inzaghi ha infatti già vinto il primo trofeo stagionale: quella Supercoppa Italiana che mancava da 12 anni nella bacheca del club di viale della Liberazione. La Beneamata ha avuto la meglio sui rivali di sempre della Juventus e chi meglio di Alessio Tacchinardi, che ha vestito la maglia bianconera per 11 stagioni poteva commentare il momento difficile della squadra di Massimiliano Allegri. Con ilgiornale.it, Tacchinardi ha toccato diversi argomenti tornando sulla bruciante finale di Supercoppa Italiana persa al 120' contro l'Inter, affrontando il tema lotta scudetto, Champions League e molto altro ancora:

Tacchinardi, è d'accordo con Allegri che questa Juventus non è ancora pronta per vincere? Secondo lei poteva fare di più arrivati a questo punto della stagione?
"Sì, la penso come lui: nemmeno la me dà la sensazione di essere così forte e competitiva come in passato. Poi in Supercoppa Italiana ha fatto la sua partita, aveva fuori giocatori determinanti, e in questa fase calciatori come
Cuadrado, de Ligt e Chiesa dopo la perdita di CR7 non pososno proprio mancare. Ho visto qualche piccoloa miglioramento ma sono curioso di come la squadra affronterà qeusti ultimi quattro mesi. Questo gennaio poteva essere una mazzata ma contro Napoli, Roma e Inter la squadra se l'è giocata. Detto questo concordo con Allegri che questa squadra non è pronta per vincere nell'immediato"

Si poteva fare di più in sede di mercato per sostituire CR7?
"Sicuramente l'acquisto di Kean non è stato positivo e poi ora c'è l'infortunio di Chiesa che complicato tutto. Parliamoci chiaro: i soldi spesi per Kean sono un mattone troppo pesante da dover portare, il ragazzo sta facendo fatica. Morata sta facendo il suo, è nel suo standard. Per la dirigenza non è stato facile incassare la partenza di CR7 qualche giorno prima della chiusura del mercato. E poi parliamoci chiaro, alla Juventus sta mancando il vero Dybala che sta giocando al 50".

Parlando proprio di Dybala che andrà in scadenza il 30 giugno: giusto rinnovare a tali cifre? Non è convinto che il ragazzo, che va per il 29 anni, non è mai definitivamente esploso?

"Sono d'accordo. Dybala è un buonissimo giocatore, ma non è un fuoriclasse. Non ha lo spessore di Tevez per intenderci. Da un giocatore come lui ci si aspetta sempre qualcosa in più e ad oggi non è un super atleta, per rinnovare a quelle cifre devi dimostrare ben altro. Detto questo non farei l'errore fatto dal Milan con Donnarumma perchè perderlo a parametro zero sarebbe un delitto e non penso sia corretto. Io rinnoverei il contratto e poi mi guarederei attorno per cercare delle offerte per lui. Il coltello dalla parte del manico oggi ce l'ha Dybala ma è anche vero che sul campo non ha dimostrato di essere un giocatore da 10 milioni di euro. Ripeto, è un ottimo giocatore ma non un fuoriclasse".

Tornando alla Supercoppa Italiana persa al minuto 120': lei che partita ha visto?

"La classifica non mente mai. L'Inter al momento è incontenibile in Italia, è la squadra più forte che c'è. Poi la Juventus si difesa bene ma l'Inter ha giocato meglio. Non so se i nerazzurri vinceranno lo scudetto perché sono forti ma il Milan senza coppe può fare lo scherzetto. Però bisogna essere onesti nel riconoscere la leadership dell'Inter che sta facendo benissimo in campionato e gioca un ottimo calcio".

Dzeko-De Sciglio, Chiellini-Barella: erano due calci di rigore?
"Per me non c'erano entrambi. In quello assegnato io vedo una furbizia di Dzeko che va a cercare il contatto con De Sciglio: quello non è mai rigore. Quello di Barella poteva ingannare ma poi andando a rivedere bene è lui che fa fallo su Chiellini e in quel caso non ci deve cascare il Var"

Che idea si è fatto della lite Bonucci-Mozzillo (segretario dell'Inter)?
"Chiaramente è un errore di Bonucci dovuto alla tensione e all'arrabbiatura di una situzione che si poteva gestire in maniera diversa. Qualcosa la Juventus ha sbagliato in quella circostanza: non bisogna aspettare così tanto per fare i cambi. Si poteva mettere prima Bonucci e non aspettare il 119esimo. Poi ripeto, nonostante tutto Leo non deve mai mettere mani addosso a nessuno ma l'errore è essere arrivati a quella situazione di tensione".

Quali saranno le prime quattro della classifica finale di Serie A?
"Io dico quelle che ci sono ora anche se spero che la Juventus alla fine ce la faccia. Senza Champions, parliamoci chiaro, sarebbre un fallimento. Il Napoli è fortissimo, l'Atalanta va a mille e le milanesi sono in alto e solide: non sarà facile entrare nelle prime quattro ma sarebbe qualcosa di incredibile. Vero è che dopo tanti anni di vittorie chiudere un anno senza trofei non sarebbe un dramma ma Agnelli dovrebbe capire quali sono stati gli errori degli ultimi anni per ovviare al problema e tornare a vincere e competitivi il prima possibile".

In campionato la Juventus zoppica ma in Champions vola: è utopico pensare a qualcosa di clamoroso in Europa?
"No, non puoi vincere la Champions League in queste condizioni, la Juventus ha un reparto offensivo troppo leggero. Ogni tanto quanto vedo la Juventus mi vengono in mente le parole di Claudio Marchisio di qualche mese fa: questa squadra ricorda quella di Del Neri che arrivava settima. Questa Juventus rispetto a quella ha ovviamente più spirito e più qualità ma le difficoltà si vedono e pure tanto"

L'Inter ha scelto quel Simone Inzaghi che due anni fa sfiorò la panchina della Juventus: è un rimpianto per la Juventus?
"Io sempre avuto grande stima di Simone e non a caso speravo andasse alla Juventus per il dopo Allegri e mi è spiaciuto non sia avvenuto. Inzaghi è bravo, ha dimostrato in una piazza difficile di essere un allenatore di livello, forte, maturo, che riesce ad entrare in contatto ed empatia con i suoi calciatori.

Sicuramente è stato un errore non puntarci due anni fa per il post Allegri.

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