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È tanto trendy ma sembra un videogioco

Cesare Gasparri Zezza

Roma Le monoposto della Formula E sono tornate, per il secondo anno consecutivo, a Roma, sfrecciando nel circuito cittadino ricavato all'Eur. Circa 30mila gli spettatori che si sono dati appuntamento nella due giorni di gare. Tra il pubblico non potevano mancare politici, vip e imprenditori.

Presenti anche molti top manager delle filiali italiane delle Case automobilistiche: Bruno Mattucci, ad di Nissan; Sergio Solero, presidente e ad di Bmw Group; e Radek Jelinek, ad di Mercedes-Benz.

«È bello vedere come la tecnologia applicata alle auto elettriche di tutti i giorni aiuti lo sviluppo di questo campionato», il commento del presidente di Bmw, Solero.

Lo scorso anno, per arrivare a transitare sotto la bandiera a scacchi, i piloti dovevano cambiare monoposto; adesso, grazie a batterie più leggere e potenti, rispetto al passato, è invece possibile disputare tutta la gara con la stessa vettura.

Festa sul podio e tradizionali brindisi tra lancio di palloncini e grandi coriandoli tricolore.

Per organizzatori, addetti ai lavori e social media, il secondo e-Prix di Roma è stato un successo. Complice anche l'interazione del pubblico che permette di trasformare ogni Gp in un videogame.

Per Claudio Brachino, direttore di Videonews, la diretta televisiva che ha avuto 1.118.000 spettatori, pari al 9,09% di share, è stato un risultato fantastico. Anche l'hashtag #formulaeday è salito sul podio dei trending topic.

Il rovescio della medaglia: c'è ancora molta strada per conquistare gli appassionati degli sport motoristici, a cominciare dall'assenza totale di un rombo capace di entrare nella cassa toracica e poi fino al cuore.

Come non si può paragonare l'emozione che si prova guidando una Mustang Bullit rispetto a una vettura a emissioni zero: Impossibile tentare un raffronto tra una dose supplementare di videogame e una gara di F1 all'autodromo di Monza.

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