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"A te non rispondo". Scoppia la lite tra Caressa e Giulini: ecco cosa è successo

Nervi tesi negli studi di Sky dopo la retrocessione del Cagliari quando va in onda il litigio tra Fabio Caressa e il presidente del club sardo Giulini

"A te non rispondo". Scoppia la lite tra Caressa e Giulini: ecco cosa è successo

Uno scontro verbale durissimo, come pochi se ne sono visti in tv, quello andato in onda su Sky domenica 22 maggio tra il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, e il giornalista Fabio Caressa poco dopo la retrocessione dei sardi in serie B dopo il clamoroso 0-0 a Venezia.

Gli animi in casa sarda erano visibilmente tesi dopo l'inaspettato epilogo di ieri sera. Il Cagliari non va oltre il pareggio contro il Venezia, già retrocesso mentre la Salernitana crolla in casa contro l'Udinese.

La premessa

Un verdetto che non ammette scusanti tanto che ai microfoni di Sky il presidente Giulini fa mea culpa: "Dopo la cessione di Nicolò Barella, abbiamo deciso di fare un salto in avanti nell'anno del centenario del Cagliari. Abbiamo preso giocatori importanti e abbiamo aumentato di molto il monte ingaggi. Questa strategia non ha funzionato nemmeno con allenatori di successo come Eusebio Di Francesco e Walter Mazzarri e me ne scuso con tutti i tifosi".

Dello stesso tipo erano state le dichiarazioni rilasciate proprio domenica da Beppe Bergomi, presente in studio con Caressa e gli altri ospiti: "La discesa del Cagliari, per me, è iniziata quando Giulini ha deciso di esonerare Walter Zenga perché spinto dal desiderio di alzare l’asticella e puntare all’Europa, evidentemente non ritenendo adatto Walter, per ingaggiare Di Francesco. La società non è stata in grado di mantenere le velleità". Insomma, una critica condivisa, che a Giulini tuttavia non è piaciuta.

La ricostruzione

Dopo l'analisi di Giulini sui motivi della retrocessione del Cagliari, una frecciatina indiretta lascia trasparire del risentimento del presidente: "In questa settimana c'è qualcuno che non ci ha voluto bene, perché si parlava di smantellamento e alla squadra queste cose non fanno bene". E poi la scintilla: "A te non rispondo, Caressa, perché tu sei il primo che ci ha fatto un'infamata".

A quel punto il giornalista chiede delucidazioni e Giulini chiarisce: "In settimana hai detto che avremmo venduto la società, senza verificare né chiedere niente a nessuno". Il telecronista ribatte a tono: "Ho semplicemente riportato una notizia che mi era arrivata e che era stata controllata dai nostri giornalisti. Se lei ritiene, Giulini, che riportare una notizia è un'infamata, allora mi spiego tante cose e forse lei ha una visione del calcio e del mondo che non è molto attuale".

Poi Caressa va giù pesante: "Per esempio, parlo in modo chiaro anche io, le chiedo se cambiare tre allenatori non è stata una delle cause della retrocessione". Sulla risposta di Giulini, si sente un "Sì, certo" di Caressa chiaramente ironico e per il presidente è troppo: "No, Caressa, lei 'sì certo' non me lo dice!". Il giornalista chiude: "Ora è colpa nostra siete retrocessi...". Via l'auricolare, intervista finita.

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