Il tecnico: «Dov'è finita la mia squadra?». Voci su José

nostro inviato ad Appiano Gentile

«Se perdo domenica salto? Onestamente no, credo che il mio lavoro sarà giudicato a fine stagione. Parlo quotidianamente con il presidente e non ho ricevuto questa impressione. Da lui percepisco fiducia e sostegno maggiori dopo una brutta sconfitta, non potrò mai dire che non mi ha sostenuto al cento per cento. Lui è il presidente e comunque può decidere... Poi magari mi caccia dopo la Sampdoria, ma la sensazione è che non sarà una partita a decidere il mio futuro, i conti si faranno alla fine...».
Strama ha fatto una fatica del diavolo a non ripetersi in questa vigilia di Europa league. Nel 2013, in poco più di due mesi, ne ha prese tre a Udine e Siena, quattro a Firenze e tre a Londra, un bel bottino. Fa: «Ci sono momenti positivi e negativi. Ho commesso degli errori ma non mi sono esaltato quando dicevano che ero bravo e non mi butto giù adesso». Gli dicevano bravo quando vinceva, adesso perde e non c'è bisogno che si butti giù, ci pensano gli altri. Gira forte il nome di Mazzarri, poi Mihajlovic e Blanc, Lucescu da bravo romeno preferirà i 6 netti a stagione dello sceicco parigino, c'è anche la soluzione tampone con Zanetti e Figo che mette tristezza nel ricordo di Castellini. Il Giaguaro lasciò per emicrania cronica dopo quattro partite. Traghettava nel dopo Lucescu, c'era tanto buio. Mundo Deportivo nella sua edizione on line scrive di Josè Mourinho. Di sicuro la sua dittatura cosmica sgravò Moratti da mille incombenze.
Ma ieri accanto a Strama c'era anche Chivu: «Noi prigionieri del passato? Col passato non si costruisce il futuro». Il romeno era lì perché in una intervista a Sky ha detto quanto tutti dicono: non c'è un gioco, in compenso c'è tanta confusione. Ha detto anche altre cose e non le ha tirate fuori per dare spallate, anche se ieri è andato di rettifica: «Hanno estrapolato le mie frasi senza contestualizzarle». Era stato corretto, non c'era livore o malizia verso nessuno. Strama ha replicato: «Anch'io dico che il gioco non c'è. Anche se non sono d'accordo con Chivu». Intendeva che non era il caso di farci un manifesto. Ma adesso ad Appiano si contano i sospiri, sembra che non ce ne sia uno che si fidi dell'altro, Chivu ha anche aggiunto che manca il coraggio.
Tante chiacchiere. I tifosi vogliono sapere se con il Tottenham si passa e a Genova si muove la classifica: «In questo momento non ci riesce niente - fa Strama -. C'è l'impegno ma non arrivano i risultati. Mi chiedo che fine abbia fatto l'Inter di inizio stagione, siamo gli stessi. Dobbiamo ritrovarci e recuperare fiducia, con il Bologna eravamo impauriti. Devo rimanere lucido». Cominciamo ad arrivare terzi, gli ha ricordato Moratti. Che differenza con quelli del Camp Nou: chi non ci crede, resti a casa. «Onoreremo l'impegno di Europa league e in campionato mancano dieci partite, fanno trenta punti. I processi... dopo.

Sono convinto del rispetto e del rapporto con i miei giocatori». Ieri lungo colloquio sul campo fra lui Chivu e Zanetti. Ma quella voce di un litigio con il capitano non può essere vera. Se così fosse Strama sarebbe già sull'uscio di Appiano.

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