nostro inviato ad Appiano Gentile
Hashtag, drappi, altro, però Walter Mazzarri l'ha presa bene: «Mi chiedete dei tifosi? Loro hanno sempre ragione, e ragionano da tifosi naturalmente. Il derby è stato deludente, loro con qualcuno devono prendersela e se la sono presa con me. Nessun problema, è giusto, non ho paura a fare da parafulmine, ci sono stati tanti errori e anch'io ho sbagliato». Ieri ci ha ripetuto quanto aveva anticipato lunedì mattina nello spogliatoio di Appiano a dodici ore dalla sconfitta nel derby. Ecco, mentre massacrava il fazzolettino di carta che stringeva fra le dita, Mazzarri l'ha raccontata bene. L'altro, Edy Reja, l'avversario di questa sera, si è attorcigliato un po' troppo attorno alle critiche: «Da quando sono arrivato ho fatto 33 punti, con un campionato intero sarebbe stata Europa League. Eppure sento sempre chiacchiere, di un possibile cambio di allenatore. Perché mi fischiate?».
Della partita ha parlato poco: «A Milano per battagliare». Come Mazzarri del resto. Ormai i novanta minuti sono solo un pretesto per raccontare il resto, ieri ad Appiano gli argomenti erano il derby perduto, l'Europa agognata e l'addio di Zanetti. Mazzarri meno sgonfio rispetto alla vigilia del derby, ha ripetuto che è mancata la testa non il carattere, si è risentito solo quando gli hanno chiesto se Thohir è con lui: «Non sono un pivellino, so come funzionano le cose in Italia. I miei contatti con Thohir sono cose personali, non mi va di parlarne». Zanetti però è un argomento delicato: «Spero ci sia tutto lo stadio positivo e proprio perché c'è una festa, che sia di grande stimolo per dare entusiasmo e svoltare dopo aver perso il derby». Stadio stracolmo, messaggi da tutto il mondo, il capitano comunque non è certo sia in campo dal primo minuto: «Non pensate ad altro, le mie scelte hanno un unico scopo: battere l'avversario. Zanetti sa benissimo tutto, scelte e motivazioni».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.