Terremoto Sinner: ricambia lo staff. E così a Wimbledon l'enigma sarà il fisico

Pesano ko con Alcaraz e voglia di rivincita, Via Badio e Panichi, fisio e preparatore

Terremoto Sinner: ricambia lo staff. E così a Wimbledon l'enigma sarà il fisico
00:00 00:00

Nell'attesa di avere oggi notizie direttamente da lui, per il momento ci sono due certezze: a Jannik Sinner non piace perdere e di sicuro è un decisionista. Si spiega solo così, e forse alla fine non è una grande sorpresa, il fatto che il team che aveva creato da qualche mese si divida dal campione prima di Wimbledon: restano Vagnozzi e Cahill naturalmente, ma addio a Marco Panichi e Ulises Badio, preparatore e fisioterapista che erano spuntati dopo il caso Clostebol. Un altro terremoto, in pratica, intorno al numero uno del mondo.

Cosa succede? Chi aveva captato alcuni segnali di nervosismo dietro le parole di Jannik, sa però che per esempio l'assenza di Panichi ad Halle non fosse solo per una questione personale, ma anche - dicono i rumors - per qualche dichiarazione di troppo che il ragazzo altoatesino, maniaco della riservatezza, non ha gradito. D'altronde Sinner, nonostante abbia solo quasi 24 anni, ha da sempre la testa di un adulto: analitica e razionale. Ha sempre deciso lui: quando andò da ragazzino a Bordighera lasciando la famiglia, quando abbandonò il suo Maestro Piatti (dopo una sconfitta in Australia con Tsitsipas) per scegliere Simone Vagnozzi, quando appunto licenziò Umberto Ferrara e Giacomo Naldi dopo la notizia della sua positività perché - come ha spiegato un giorno coach Cahill - "si sentiva come sopra una nave diretta verso un iceberg". Ed è forse questo, più o meno, il sentimento che deve aver provato dopo la bruciante sconfitta a Parigi contro Alcaraz, seguita da un evidente fastidio per il ko ad Halle contro Bublik. Il ragionamento - insomma - è che fisicamente Sinner non si è sentito pronto, e che nello sport la riconoscenza non può nascondere i problemi. Per cui via Panichi e Badio, che lo avevano portato a trionfare in Usa e in Australia: nel media day di oggi al Londra ne sapremo di più.

Perché poi la vera domanda è a questo punto quale sia la condizione di Jannik per affrontare l'erba più bella del tennis. Il tabellone gli pone diverse insidie - dall'esordio di martedì con un derby contro Nardi (Alcaraz invece lunedì aprirà il centrale contro Fognini) alla possibilità di incrociare Musetti nei quarti -, e di sicuro lui non tollererebbe di mancare la rivincita in finale contro Carlos. Per il momento a Londra è presente il suo osteopata di fiducia Andrea Cipolla, però è probabile che arrivino presto rinforzi.

E tutto questo mentre il torneo sta per iniziare, con undici uomini e tre donne a difendere l'Italia: le teste di serie azzurre sono quattro (con Sinner e Musetti anche Cobolli e Berrettini), mentre la Paolini - sconfitta in semifinale a Bad Homburg dalla Swiatek - è nella parte della Sabalenka. C'è dunque da prepararsi a tutto, vedremo se con un nuovo staff o meno.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica