Tappa dopo tappa

Quel terribile volo sfortunato e fortunato di Mohoric

Quel terribile volo sfortunato e fortunato di Mohoric

È un ciclismo d’amare e io lo amo. Che bella tappa, che bel Giro. Voglio abbracciare Matej Mohoric, che è sfortunatissimo protagonista di una bruttissima e spaventosa caduta, ma è anche fortunatissimo, perché per il volo che ha fatto poteva davvero finire peggio. Quello che colpisce di questi ragazzi è che risalirebbero sempre in bicicletta, anche in condizioni non propriamente raccomandabili. Questo è il ciclismo; questi sono i ciclisti: uomini eccezionali e da ammirare. Voglio abbracciare Attila Valter, il ragazzo ungherese che ha perso la maglia rosa e alla fine, come un sacerdote laico, si inchina sul traguardo per baciare la maglia. La ringrazia e noi ringraziamo lui. Vorrei abbracciare Giulio Ciccone perché è lì, in scia del migliore, del maggiore indiziato al successo finale. Voglio abbracciare Egan Bernal, colombiano d’Italia che ama il nostro Paese e il Giro, cresciuto in una piccola squadra come la Androni Giocattoli ed è riconoscente al nostro Paese, come nessuno. Vorrei abbracciare il Giro, perché mostra il bello del nostro Paese nel mondo e perché il mondo ci ama. Forse dovremmo cominciare a volerci un po’ più bene anche noi.

E per questo vi abbraccio.

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