Theo e il mago Mbappé. La Francia risveglia il Marocco dalla favola

Il milanista segna dopo 5', dalla giocata della stella nasce il 2-0 e spegne l'aggressività africana

Theo e il mago Mbappé. La Francia risveglia il Marocco dalla favola

Applausi e onore al Marocco e ai suoi orgogliosi tifosi, una vera e propria marea rossoverde che hanno invaso lo stadio Al Bayt. Applausi e onore alla squadra di Regragui che ha giocato a lungo alla pari, se non meglio, dei campioni in carica. Ma la favola che ha stupito il mondo non ha il lieto fine. In finale ci va la Francia grazie a due gol arrivati da protagonisti forse inattesi: il Theo Hernandez a segno dopo appena 279 secondi dal fischio iniziale (è il secondo gol più veloce in una semifinale mondiale), il giovane Kolo Muani che mette il suo primo sigillo nei Bleus al primo pallone giocato a 44 secondi dall'ingresso in campo. In entrambi i gol c'è però il piede di Mbappé, «tartassato» dai giocatori marocchini ma capace di regalare gesti tecnici (la discesa a cento all'ora sulla fascia e l'assist al compagno per la rete che blinda la qualificazione) e non. Nella fase di riscaldamento, infatti, dopo aver colpito involontariamente un tifoso disabile sugli spalti con una pallonata, è andato a scusarsi aiutando chi era con lui a sistemarlo al suo posto poche file dietro la porta.

Sarà dunque sfida all'Argentina, sarà sfida tra i fenomeni Messi e Mbappé, compagni al Psg ma per una volta avversari a caccia della Coppa. Uno, l'argentino, per entrare nella storia come Maradona; l'altro, il francese, per fare un bis iridato riuscito a una Nazionale solo due volte 84 (l'Italia di Pozzo) e 60 anni fa (il Brasile di un certo Pelé). Il confronto più atteso e forse più giusto per quello che abbiamo visto nel mese di questa strana rassegna iridata. Domenica il campo di Lusail dirà chi è il dieci più forte del mondo. E Deschamps potrà fare come il ct azzurro più titolato.

Nell'impianto di Al Khor va in scena una gara molto diversa da quella di 24 ore prima. Il gol lampo del terzino francese sembra mettere in discesa la partita, complice un Marocco con un atteggiamento tattico nuovo e sbagliato in campo. L'acciaccato capitano Saiss non voleva perdersi l'occasione storica, ma si arrende dopo 21 minuti. Il giovane Dari, schierato in un ruolo non suo in difesa, pare soffrire le folate improvvise dei transalpini. Ciò nonostante Ounahi impegna Lloris pochi minuti dopo lo svantaggio.

La Francia orfana di Rabiot e con un tifoso speciale in tribuna (il presidente Macron, contestato in patria per il suo viaggio in Qatar, assente il re marocchino Mohamed VI che voleva assistere alla finale...), potrebbe chiudere la gara due volte con Giroud - un palo e un tiro di poco fuori -. Il Marocco, che nel frattempo Regragui ha risistemato tatticamente, prende via via coraggio. Il palo con una spettacolare rovesciata di El Yamiq è il primo campanello d'allarme per i francesi, schiacciati a lungo nella propria metà campo. Anche perchè il ct degli africani mette in campo tutti gli attaccanti a sua disposizione. Tante situazioni in area, ma il primo tiro vero in porta si vedrà nel recupero (nella mischia risolve Varane).

Nel frattempo la Francia aveva già messo in ghiaccio la partita: assist di Mbappé, tocco sotto porta facile facile di un Kolo Muani quasi incredulo. Lo spicchio di tifosi blu e i ragazzi di Deschamps esultano, per la marea rossoverde e i giocatori del Marocco vivono in lacrime una delusione cocente.

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