nostro inviato ad Appiano Gentile
«Di solito la nuova proprietà arriva e per prima cosa cambia l'allenatore. A prescindere».
Benvenuti alla 32ª di serie A, la apre il derby di Verona alle 18, poi Inter e Bologna questa sera al Meazza, ancora un paio di curve e si vede il traguardo. L'Inter punta l'Europa, il Bologna la salvezza, in genere vince chi ci mette più voglia. Ma non aspettiamoci spettacolo fra duellanti che zoppicano, il Bologna non segna su azione da 786 minuti, gol di Cristaldo al Torino, le reti successive a Livorno e Cagliari sono arrivate su rigore. Come parlare della corda in casa dell'impiccato. Ad Appiano ormai neanche si esercitano a calciarli, sui dischetti c'è un dito di polvere, ma Mazzarri ha trovato un giochino alternativo, ha schierato i reprobi nella medesima posizione del 40' della ripresa di Livorno, poi è andato da ognuno e gli ha spiegato perché il 2-2 di Emeghara è anche colpa sua, non solo di Guarin e Samuel. Thohir gli ha messaggiato che dalla sconfitta di Livorno si può trarre qualcosa di buono solo se si impara dagli errori. C'è sintonia fra loro due, Mazzarri ha spiegato che non sono i risultati ma il suo passato ad aver convinto Thohir, e in questo è onesto.
«Certo che ho fiducia in Mazzarri - ha dichiarato il presidente appena sbarcato a Linate -. Se non l'avessi l'avrei mandato via un paio di mesi fa». Risposta non così tranquillizzante come potrebbe sembrare. Dalle sue parti sono abituati ad accomodarsi sul greto del fiume in attesa di veder passare il nemico che galleggia. Thohir usa sorrisi e gentilezze per tirare sciabolate, ripete che trarrà le conclusioni solo a fine stagione, al momento tutti godono della sua fiducia ma nessuno è fuori pericolo. È questo il canovaccio attorno al quale ruota l'Inter, e torna regolarmente fuori ad ogni risposta di Mazzarri che a un certo punto della sua conferenza fa: «Voglio un'Inter che senta la paura, avverta il pericolo, se ne preoccupi». L'Inter ha preso i due gol di Livorno quando non l'ha più sentita la paura e si è convinta di essere al riparo, Guarin e Samuel sono solo l'episodio, questo ha spiegato Mazzarri e ha trovato ampi consensi. Detto questo Samuel e Guarin questa sera si accomodano in panchina, difenderli non significa perdonarli: «Uno, due, quattro errori a stagione ci possono stare, non trenta - ha detto Mazzarri -. Ma nel calcio ci sono gli episodi, non si può pensare di prevedere un errore. Anche il passaggio sbagliato di un giocatore che ha sempre fatto bene può capitare in una giornata storta. Non si può dare una spiegazione logica, ma rimane tutto il resto, e su questo lavoro». Dicono in modo maniacale, ieri gli hanno anche chiesto se per caso sia vero che metta ansia ai giocatori: «La domanda successiva, prego», ha risposto Mazzarri. Non sarà la conquista dell'Europa league a decidere il destino di Mazzarri.
Thohir intanto aveva già iniziato il suo giro d'affari, è andato per banche, ha sistemato gli ultimi dettagli, alle 18,46 è arrivato ad Appiano, colloquio di un'ora con Mazzarri e staff, poi ha lasciato il centro. Squadra in ritiro, cena alle 19,45, oggi rifinitura mattutina e pranzo al Mellià, questa sera nuovo tentativo di conquistare i tre punti che mancano da tre partite, Atalanta, Udinese e Livorno. La grande novità è Mateo Kovacic, girava la voce che avesse dato mandato al suo agente di cercargli una nuova squadra. Qualcuno gli ha detto che un'altra squadra è una cosa, qui è all'Inter.
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