Forse è merito esclusivo della motivazione per il duello a distanza tra lui, il giovane, e Pepe Reina, il vecchio, che sta già bussando al cancello di Milanello. O probabilmente è merito di quella classifica di rendimento dei portieri del campionato squadernata da una società specializzata, rimasta fin qui segreta, che ha sistemato Gigio Donnarumma terz'ultimo, in clamoroso ritardo rispetto ai lussi dei suoi precedenti, sopravanzato nettamente da Alisson e Perin tra gli altri.
Fin qui, in questo torneo che ci ha regalato due Milan, uno pasticcione e fragile come un grissino, l'altro solido e ordinatissimo, insomma uno di Montella e l'altro di Gattuso, Donnarumma non è mai stato all'altezza del suo debutto fantasmagorico: rarissime le parate decisive, molti i rinvii maldestri con i piedi, qualche uscita sbavata a dispetto della migliorata sorveglianza difensiva. Ieri, al culmine della presenza numero 100, è tornato a fare Donnarumma, erede designato di Buffon in Nazionale, considerato la pepita d'oro del Milan cinese per fare cassa e liberarsi dello scomodo e polemico Raiola. Il prodigio è rimasto per qualche minuto negli occhi di tutti e ha avuto la forma e la sostanza di una paratona delle sue, a pochi attimi dai titoli di coda, sul piattone angolato di Milik, respinto in angolo con un balzo felino, da ghepardo dell'area di rigore, grazie all'anticipo del tuffo laterale.
E così proprio da un napoletano di Pompei, cresciuto calcisticamente in un collegio milanese, a studiare (poco) e a parare (tanto), è arrivato l'assist che può consentire alla Juve di rialzarsi dopo la baraonda di Madrid e di rimettersi in tasca almeno mezzo scudetto. Non è una scoperta Donnarumma portiere, quelle manone sante hanno già stregato gli occhi di molti e conquistato i cuori dei milanisti prima di seminare dubbi e promesse mancate. La novità di ieri, prodezza a parte, è diventata l'abilità dei tocchi con i piedi finalmente affinata, i lanci per uscire dalla gabbia del pressing napoletano. Perciò ha ricevuto i complimenti di Gattuso e magari anche quelli di Reina, sussurrati in un abbraccio fraterno alla fine della sfida, tra i due che cambieranno maglia tra qualche mese.
Già perché Gigio, per la prima volta, a fine pomeriggio, non si è avventurato in pronostici impegnativi. «Al mercato penseranno i miei agenti e la società», ha concluso evitando promesse da marinaio. Anche davanti al microfono, ieri Donnarumma è diventato maggiorenne.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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