Torres e Bonaventura primo vero test del metodo Inzaghi

Chi farà posto ai due nuovi acquisti? Pippo stupito dall'ex atalantino: farà il centrocampista o la punta?

Per Inzaghi buona la prima
Per Inzaghi buona la prima

Mezzo Milan (Inzaghi compreso) è volato a Formentera per godersi l'ultima coda di estate ballerina ma è già pronto sui muri di Milanello il richiamo al ritardo clamoroso da colmare prossimamente. Già, perchè è sufficiente consultare l'almanacco per ricavare il seguente dato: dalla bellezza di 8 anni, stagione 2006-07 per capirsi (poi culminata con il trionfo di Atene sul Liverpool), il Milan non riesce a vincere due le prime due partite di fila. Allora, Carlo Ancelotti allenatore, riuscì a vincere le prime tre e a scorrere l'elenco colpisce una singolare analogia. All'epoca le prime due furono Lazio in casa e Parma fuori! Corsi e ricorsi storici, verrebbe da chiosare, se invece, sotto traccia, non ci fosse un'altra contro-rivoluzione che si sta consumando a Milanello. E che riguarda metodi (e orari) di allenamento oltre che scelte tecniche in direzione opposta rispetto alla discussa e già dimenticata gestione Seedorf. Non più convocazioni al pomeriggio (per consentire all'olandese, abituato ad andare a letto molto tardi, di recuperare le ore di sonno) ma di primo mattino quando il lavoro muscolare è ancora più proficuo. E poi un bel po' di modifiche.

Abate, per esempio, non era considerato degno di giocare titolare a destra e con Inzaghi è stato invece rimesso sul binario di destra tanto da ricevere, al secondo gol con la Lazio (cross del difensore e spaccata vincente di Muntari), un abbraccio molto significativo. De Sciglio, considerato utile anche a sinistra, da Prandelli prima e adesso pure da Conte, è stato riammesso alla corsia mancina anche nel Milan a dispetto della sicurezza esibita dall'olandese («deve giocare a destra»). Cambio della guardia anche al centro della difesa dove il prediletto Rami è stato retrocesso da Inzaghi in terza posizione dietro Zapata e Bonera, con il colombiano recuperato al ruolo di partner ideale per Alex che vive di posizione e di astuzia oltre che di tempismo. Infine il sistema di gioco: accantonato subito il 4-2-3-1 che tanti guai addusse ai rossoneri fin dalla prima uscita (sconfitta in casa con l'Udinese, qualificazione di coppa Italia), preferito il 4-3-3 con correzioni in corsa che possono addirittura prevedere il 5-3-2 come in occasione della sfida con la Lazio chiusa con l'intervento di Armero a far da collante con le altre quattro sentinelle.

Adesso però sono in arrivo anche le prime scelte che metteranno alla prova lo stesso

allenatore. Per esempio: chi cederà il posto a Fernando Torres? E ancora. Il lodato Bonaventura è in lizza per un posto da centrocampista (al posto di Muntari) o deve dare il cambio a uno dei tre attaccanti? A Pippo la risposta.

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