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Il Tottenham segna e Mourinho abbraccia il raccattapalle: ''Il gol merito suo''

L'allenatore portoghese ringrazia il raccattapalle che ha velocizzato il gioco in occasione del pareggio: ''Leggeva la partita, non guardava le tribune o le luci o le sciarpe''

Il Tottenham segna e Mourinho abbraccia il raccattapalle: ''Il gol merito suo''

''Il gol del pareggio è merito suo, volevo invitarlo negli spogliatoi per festeggiare ma era sparito'' Josè Mourinho ha ringraziato così il raccattapalle, bravo a velocizzare la ripresa del gioco in occasione della rete del pareggio.

Continua l'effetto Mou. Dopo la vittoria sul campo del West Ham al debutto, continua la striscia positiva di Mourinho sulla panchina del Tottenham. Una serta ricca di emozioni per gli Spurs che superano i greci dell'Olympiakos blindando il secondo posto nel girone B e sicuri a questo punto della qualificazione. Un 4-2 rotondo per i londinesi che reagiscono con grande carattere al doppio svantaggio completando una grandiosa rimonta grazie anche ad un protagonista inatteso.

Succede infatti che al 50' l'azione, veloce e precisa, che porta alla rete di Kane, venga innescata dal passaggio con le mani di un giovane raccattapalle, che in tempi record lancia il pallone a Aurier per la rimessa laterale che si rivela poi decisiva a spiazzare la difesa greca. L'azione infatti prosegue con l'assist perfetto di Lucas Moura che serve su un piatto d'argento la palla del pareggio al bomber Harry Kane. A quel punto entra in scena Mourinho, il portoghese va di corsa dal raccattapalle che aveva permesso di riprendere velocemente il gioco dando nel minor tempo possibile il pallone ad Aurier. Gli sorride, gli dà il cinque e lo abbraccia. Un'immagine dolcissima, che ha strappato applausi e sorrisi dei tifosi seduti lì vicino.

L'episodio è stato rimarcato dallo stesso Special One, che in conferenza stampa ha incoronato il giovane eroe della serata: ''Per fare quella cosa devi essere un bravo raccattapalle e lo sono stato anche io quando avevo tra i 10 e i 16 anni. Ero un bravo raccattapalle e lo è anche quel ragazzo. Leggeva la partita, non guardava le tribune o le le luci o le sciarpe. Era nella partita giocando la partita. Alla fine volevo invitarlo negli spogliatoi per festeggiare ma era sparito. Non so dove fosse ma è un bravo raccattapalle''.

Un legame da sempre particolare quello dell'allenatore portoghese con i ragazzini a bordo campo. Da piccolo Mou era il raccattapalle personale di papà Felix quando si allenava con la maglia del Vitoria Setubal e già allora assolveva il proprio compito con assoluta abnegazione. Già ai tempi dell'Inter, dopo una gara casalinga contro il Catania, si era lamentato della lentezza dei raccattapalle nerazzurri, chiedendone di nuovi, più maturi e scafati. Stessa cosa in Inghilterra quando surante una partita in casa del Crystal Palace ne aveva rimproverato uno - platealmente fino a puntandogli il dito contro - per aver perso tempo. E dopo una trasferta a Leicester aveva definito i ballboys locali ''una disgrazia del calcio inglese''. In fondo anche questo è Mourinho.

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