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Via al Tour dei dubbi con l'incubo Covid

Poche cronometro, tante salite e un mare di incognite. Si arriverà a Parigi? Intanto si parte

Via al Tour dei dubbi con l'incubo Covid

È la Grande Boucle, il grande anello o ricciolo che dir si voglia, ma forse è soprattutto o più semplicemente un grande punto interrogativo, perché si parte tra dubbi e incognite e a fari spenti verso la Ville Lumiere. Ed è qui il punto, non solo interrogativo: arriveranno i nostri eroi a Parigi? Ah saperlo...
Il Tour si mette in moto, o meglio in bicicletta, alla faccia di tutto e di tutti, come sempre e più di sempre. È il Tour bellezza, e nessuno ci può fare niente, nemmeno il Covid. Sarà un Tour che sarebbe piaciuto tantissimo a Marco Pantani: tanta montagna, pochissima cronometro. Sulla carta una delizia per i passisti scalatori. Un Tour che attraverserà tutti e cinque i massicci transalpini e sarà una vera tortura per i velocisti, difatti quest'anno ce ne sono davvero pochini.

Il Re da detronizzare o confermare è un giovane talento colombiano. Si chiama Egan Bernal, e dopo la vittoria dell'anno scorso ha ricevuto pieni poteri dalla Ineos, ma il 23enne dovrà vedersela con uno squadrone di assoluto livello come la Jumbo Visma che cala i suoi assi: Primoz Roglic, Tom Dumoulin, Wout Van Aert oltre a George Bennett. Poi c'è la Uae del talento Tadej Pogacar, scortato dai nostri Fabio Aru e Davide Formolo.
Sedici saranno i corridori italiani, con il campione d'Italia e d'Europa Giacomo Nizzolo che ha la possibilità di sfruttare la prima tappa di oggi per vestirsi subito di giallo e magari provare anche ad arrivare a Parigi in maglia verde, quella della classifica a punti vinta nella storia solo da due italiani: Franco Bitossi e Alessandro Petacchi.

Tanti cacciatori di tappe (Trentin, De Marchi, Ulissi, Bettiol, per fare qualche nome) e anche due passisti scalatori, come Domenico Pozzovivo e Fabio Aru; il lucano torna alle corse dopo il gravissimo incidente di un anno fa (ha rischiato la vita schiantandosi contro una macchina); il sardo viene da due anni e mezzo di nulla, e come questo Tour è davvero il nostro più grande punto di domanda. Saprà Aru tornare ai suoi livelli? Tornerà a farsi vedere nelle zone alte del gruppo e della classifica? Arriverà a Parigi, sempre che questo Tour anello o chiocciola che dir si voglia riesca ad arrivarci? Una sola certezza: intanto si parte, a luci spente verso la Ville Lumiere. Forse.

Puntini di sospensione.

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