Trampolino di famiglia Le sorelle volanti fanno un salto in Corea

Manuela e Lara Malsiner nel salto con gli sci Dallo sport per gioco al sogno di una medaglia

Trampolino di famiglia Le sorelle volanti fanno un salto in Corea

Per scrivere la storia non servono tante primavere sulle spalle, ma molta aria sotto i piedi e gli sci con cui si è imparato a volare giusto in tempo per le prossime Olimpiadi. È capitato così alla famiglia di Manuela, Lara e Jessica Malsiner che, da San Giacomo di Ortisei, ha spedito le due sorelle più grandi e fanno 37 anni in due - a PyeongChang e si è tenuta a casa il terzo moschettiere dell'aria che, a 15 anni, già studia da campionessa di salto con gli sci dal trampolino.

Benvenuti in Val Gardena: se nasci da queste parti, potrebbe essere naturale fare la guida alpina, come nonno Vincenzo, la casalinga come mamma Martina, oppure lavorare agli impianti da sci, come papà Livio. E magari ancora la pattinatrice di successo come il mito globale e locale, Carolina Kostner, oppure fare come i Moroder, schiatta di intagliatori raffinati o compositori da premio Oscar, e in alternativa come Romed che, invece, fa l'allenatore e quelle ragazzine ha capito subito quanto fossero speciali. Pronte a spiccare il volo.

Manuela, classe 1997, comincia per prima e trascina tutti. Aveva paura, «Ma saltare con gli sci mi ha fatto da subito sentire libera». E allora quella danza con l'aria non l'ha più smessa. Anzi, ha convinto a provare anche Lara, che in Corea del Sud sarà una millennial, così giovane da non aver ancora né patente né maturità a scuola. Eppure in grado di veleggiare «fra color che son sospesi» dai 3 agli 8 secondi, pilotando se stessa e le proprie emozioni: «Manu tornava e non faceva che parlare di quanto fosse bello! Ho dovuto iniziare e vedere se aveva ragione», dice lei oggi. D'inverno si vola, si provano anche 700 salti, d'estate si scala in montagna e si nuota per tenere vive le antiche passioni. Obiettivo: migliorare gli atterraggi e aspettare Jessica che, pur costretta ai Giochi in Tv ha già detto: «Voglio diventare brava come loro. Anzi di più!».

Certamente in volo le ombre non mancano: Manuela tre anni fa non ebbe un atterraggio soft a Planica, ma la tenacia le fece superare l'infortunio. «La prima cosa, più che il coraggio, è avere decisione», dicono in coro le olimpiche. Pare che però il caratterino più pepato sia quello di Jessica, anche se poi in casa è lei ad aiutare la mamma in cucina, a preparare quei biscotti che ora tutte e tre devono degustare con moderazione. Le altre tagliano la legna con papà. Il loro palmares è già nutrito: Manuela è campionessa mondiale juniores, Lara bronzo olimpico giovanile nel 2016, con tre podi all'attivo quest'anno ed un record di salto fisso a 103 metri. Prima di loro la storia olimpica del salto con gli sci al femminile è breve ma intensa anche per le azzurre. E a scriverla è stato ancora un pool di fantastiche gardenesi programmate ed allenate per vincere fin dai primi anni duemila. I training a zonzo fra Austria e Slovenia; il primo mondiale aperto alle signore è del 2011 ed Elena Runggaldier vince l'argento. È lei, oggi, a 27 anni, la veterana del gruppo. Nel 2012 si disputa la prima coppa del Mondo e le azzurre salgono sul podio anche a squadre. Poi il debutto olimpico a Sochi 2014 con il quinto posto di Evelyn Insam, altra colonna volante del team. Il pensiero è sempre per una di loro che non c'è più, Simona Senoer, portata via da una meningite fulminante nel 2011. Da allora si vola e si salta anche per lei.

E così sarà anche il 12 febbraio quando toccherà a loro dimostrare di volere volare. «Quando sei piccola dicono le sorelle Malsiner fai sport per divertiti». Il sogno arriva dopo. E bisogna andarselo prendere: dalla cima del trampolino sarà più vicino.

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