Tre autogol nella stessa partita: la calciatrice fa il record

Record in negativo di una calciatrice della Nuova Zelanda che fa tre autogol con la maglia della nazionale nel giro di 35 minuti: ecco cosa è successo

Tre autogol nella stessa partita: la calciatrice fa il record

Non ci avrà dormito la notte ma forse è il minore dei mali: la calciatrice della Nuova Zelanda, Meikayla Moore, non dimenticherà mai più la gara persa per 5-0 contro gli Stati Uniti in cui si è resa protagonista negativa di ben tre autogol, impresa più unica che rara. La cosa ancor più incredibile, forse, è che le autoreti sono arrivate nei primi 36 minuti di gioco, tant'é che l'allenatore neozelandese ha deciso di sostituirla al 40esimo del primo tempo. La gara era valida per la "She Believes Cup", competizione a inviti che si tiene oltreoceano ed è riservata alle rappresentative di calcio femminili di tutto il mondo.

La sequenza da horror

Sfortuna, blackout, scarsa serenità e chissà quali altri motivi hanno reso possibile un record da guinness dei primati. Dopo soli quattro minuti di gioco, durante un cross in area delle americane, la Moore prova ad anticipare il portiere ma svirgola il pallone e lo insacca nella propria rete: ecco il primo autogol. Incredibilmente, come si può vedere sul video allegato in fondo al pezzo, dopo un solo minuto e mezzo arriva la seconda mazzata: gli Stati Uniti attaccano, c'è un altro cross in area questa volta da destra, l'attaccante statunitense non riesce a colpire il pallone ma alle sue spalle c'è ancora la Moore che segna di nuovo nella propria porta neanche fosse lei l'avversaria. Compagne di squadra e avversarie sono incredule: è finita qui? Neanche per idea. Al minuto 35, l'ennesima azione delle americane da destra porta la numero 23 a seminare il panico, arrivare in area, mettere la palla in mezzo dove si trova, da sola e senza avversarie, Meikayla Moore che, invece di controllare e spazzare, svirgola clamorosamente un'altra volta e insacca nella propria porta. Terzo autogol, giocatrice in ginocchio e titoli di coda.

La solidarietà degli avversari

Classe 1996, la giocatrice del Liverpool era alla presenza numero 50 con la maglia della sua nazionale: difficile capire quali possano essere oggi le sue condizioni psicologiche e quanto tempo ci vorrà per tornare al top provando a dimenticare quanto accaduto. Al termine dell'incontro, però, massima solidarietà sia dalle compagne di squadra ma anche dalle avversarie. Il difensore americano Ali Krieger, al termine dell'incontro ha twittato che "il mio cuore è per Moore. Questo bellissimo gioco, a volte può essere crudele e oggi si capisce il perché! Non riesco ad immaginare la pressione che sente, spero che stia bene".

Come si legge su Fanpage, c'è chi ha dovuto difendere la calciatrice dagli insulti ricevuti sul web: Scott Parkinson, allenatore della squadra femminile professionistica NJ/NY Gotham, ha scritto che "I leoni da tastiera possono tornare nei loro buchi. Stai giocando contro la migliore squadra del pianeta che sta lanciando palloni irreali nell'area. Stai facendo cose che il 99,9% potrebbe solo sognare!".

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