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Tudor può portare la Juve in Champions? Cosa rivelano le lettere

È la prima scelta della Juve per traghettare la squadra verso la prossima stagione. Chi è l'uomo che potrebbe portare i bianconeri in Champions

Tudor può portare la Juve in Champions? Cosa rivelano le lettere

Dall’analisi della firma di Igor Tudor balzano all’occhio le due doti fisiche (pressione forte sul foglio) e la forza volitiva che gli conferisce anche una buona vigoria, che non ha guastato nella sua professione, ma anzi ha appagato società e tifosi; un punto a suo vantaggio. Andrea Pirlo, invece, possiede meno prestanza fisica, ma brilla per la sua onestà professionale, anche se nel mondo del calcio la dedizione non sembra ripagare più di tanto: l’importante è vincere e subito! Forse dando un po’ più di tempo dato all’attuale allenatore, gli permetterebbe di agire anche come spalla di sicurezza al presidente, diventando un elemento vincente, naturalmente in un lasso tempo che la società non vuole attendere. In questo senso Tudor, con la sua prestanza fisica, la determinazione e un po’ di narcisismo, peraltro sorretto da una buona vitalità, è spinto a dominare e a farsi sentire dai giocatori con padronanza e sicurezza. Inoltre, una prerogativa del croato è la voglia di dimostrare di essere vincente e di sapersi immedesimare nel ruolo richiesto.

Potrà apparire, specie nel suo modo di educare i calciatori, un po’ presuntuoso e particolarmente risoluto, ma non è detto che i suoi metodi vadano bene per la grande Juventus che non credo starà ancora ad aspettare nuove vittorie o se invece punterà su un cavallo vincente, magari già ammaestrato in illo tempore e aduso alle voglie che la Signora ha di tornare a primeggiare. Secondo la sua firma siglata ed essenziale Igor Tudor è senza dubbio un ragazzo promettente, ma la Juve sta aspettando da troppo tempo qualcuno che le permetta di vincere l’agognata Champions League.

Il presidente Agnelli è persona dotata di ottima intelligenza e perspicacia; peccato che non sempre dimostri le doti dell’ “Avvocato” che ascoltava tutti ma poi era lui, col suo pugno d’acciaio ricoperto da morbidi guanti di velluto, a decidere per tutto e per tutti. (Qui la firma)

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