Adelante, ma con juicio. A 22 giorni dalla frattura di tibia e perone la pioggerella dell'Aragona ha aiutato il rientro in pista di Valentino Rossi, che cammina con la stampella ma una volta salito sulla moto non ha rinunciato a mettersi un attimo in piedi per il consueto gesto scaramantico in pit lane. Un primo segnale positivo, di normalità. L'asfalto bagnato era una variabile a doppio taglio: da un lato poteva favorire una scivolata, dall'altro gli ha consentito una guida più morbida, più adatta a uno che sente dolore soprattutto nei cambi di direzione bruschi.
Mettendo insieme le due cose ne è venuto fuori un Valentino giustamente prudente, che dopo i primi giri di 8'' più lenti rispetto ai migliori ha chiuso la sessione mattutina 18° a 2''823 da Marquez e quella pomeridiana 20° a a 2''059 da Pedrosa dopo essersi migliorato di oltre due secondi. «Va bene - ha tirato le somme Rossi -, mi sento a posto e mi sono trovato meglio sulla M1 rispetto alla R1 usata per il test a Misano. Non ho girato tanto e credo che sull'asciutto potrebbe essere più faticoso, ma comunque è stato un buon inizio. la gamba non mi fa troppo male e non si è nemmeno gonfiata». Qualche preoccupazione in più gliela dà la moto, che ancora una volta ha fatto fatica sull'umido («finché era davvero bagnato andavo più o meno come gli altri, poi ho iniziato ad avere problemi di grip») e che ha fatto sbottare Viñales: «È difficile fare il tempo quando non hai accelerazione, se il nostro livello è questo tanto vale dimenticarci il titolo mondiale», ha detto uno stizzito Maverick dopo aver chiuso 20° e poi 17°.
Con protezioni speciali nei punti dolenti per evitare un attrito duro con la tuta e con lo stivale, Valentino ha provato anche la nuova procedura del «flag to flag», ossia il cambio di moto in caso di gara ibrida: per lui - combinato com'è - sarebbe l'ipotesi peggiore, ma per fortuna il meteo è previsto in miglioramento e sia oggi che domani si dovrebbe correre sull'asciutto. Questo significa che la giornata di ieri per tutti gli altri è stata sostanzialmente buttata, si è girato con le «rain» senza forzare troppo. «Io e Dovizioso siamo quelli che abbiamo preso meno rischi», ha confermato Marquez che dopo aver messo tutti in fila nelle FP1 ha chiuso leFP2 al quarto posto. Meglio di Dovi, rispettivamente ottavo e decimo e però già proiettato col pensiero a oggi: «Le FP3 saranno complicate perché dovendo entrare nei 10 tutti useranno almeno due gomme morbide. Rimarrà poco tempo per lavorare per la gara, ma è così per tutti». Si riparte da zero, quindi, e dalle 14.
10 (diretta su Sky, differita su Tv8 alle 15.35) la battaglia per la «pole» i soliti noti dovrebbe essere circoscritta ai soliti noti. Per Rossi, invece, nessun obiettivo particolare: già esserci è un successo clamoroso.
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