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Venezia ringrazia Daye e fa il colpo a Sassari: è sul 2-1

Oscar Eleni

Austin Daye mette il vestito dei grandi espada e fa crollare le tribune di Sassari, lascia la Dinamo in lacrime nella gara tre che potrebbe diventare decisiva per lo scudetto perché la vittoria della Reyer (76-73) sul campo che sembrava stregato, imbattuto da 100 giorni, porta Venezia in vantaggio 2-1 nella serie, con il fattore campo recuperato dopo lo scivolone di mercoledì in gara due al Taliercio.

De Raffaele gioca come il gatto con i topolini, domina tre tempi anche perdendo presto i suoi centri, sfrutta la golosità dei troppo celebrati mori di Pozzecco, stravince la partita in difesa, manda in crisi il gioco champagne dei sardi. I tamburini italiani di Sardegna (prima Polonara, poi Spissu e Gentile) ricuciono per due volte una partita che sembrava strapersa, anche se Thomas e Pierre la rovinavano con l'egoismo che in questi play off li aveva anche premiati, mentre Venezia aveva il suo principe nero da mandare nell'arena: Austin Daye, finalmente, trova mano, testa, sa scegliere il momento per colpire e ricaccia indietro Sassari dopo la bella serata di Tonut (10 punti), il quasi risveglio di Bramos (8), e fa una partita da vero artista come quelle di suo padre ai tempi della Pesaro dorata: 22 punti, 7 su 12 nel fuoco dell'area, 2 su 5 da 3 quando faceva più male. Sassari rientrata dal meno 14 al 64 pari con 4'59 da giocare, ricacciata indietro, di nuovo sul pari a quota 71 con 1'01 sul cronometro non è riuscita a convincere i suoi mori, eroi tante volte, a pensare più alla squadra che al cinema Paradiso. Non l'hanno fatto e domani, sempre a Sassari, dovranno presentarsi col saio se vorranno capire come si vive nella ragnatela della difesa Reyer, il vero capolavoro della serata in una partita pareggiata a rimbalzo da Venezia che non ha pagato il divario ai tiri liberi, 9 contro 31.

Vince De Raffaele il temporeggiatore, perde Pozzecco l'infuocato.

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