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Venezia-Sassari, il tricolore ha una chiave italiana

Stasera la decisiva gara sette: da una parte Tonut e De Nicolao, dall'altra Polonara, Gentile e Spissu

Da dinamobasket.com
Da dinamobasket.com

Una notte per viaggiare dalla Sardegna a San Marco, dopo la giusta meditazione al campo base. Venezia e Sassari si ritrovano stasera nella landa mestrina del Taliercio mestrino dopo sei partite che sono state felicità, tempesta. Tre vittorie a testa, campi violati, pallone saponetta, caldo infernale. Ultimo appuntamento e ogni errore costerà tanto: chi sbaglierà meno avrà lo scudetto del basket dopo un viaggio tormentato. Sarà il secondo nell'era moderna per una delle due.

Le regine degli anni dispari nelle stagioni dove la ricca Milano ha dilapidato il suo forziere. Per la Reyer sarebbe il quarto titolo considerando i due negli anni di guerra, '42 e '43, quando giocavano i fratelli Stefanini, il magico Sergio, poi acquistato da Milano, e Rico Garbosi, che da allenatore diede il primo titolo ('61) a Varese. Per la Dinamo sassarese sarebbe una replica, ancora in trasferta, del successo nel 2015 a Reggio Emilia quando ad allenarla era Romeo Sacchetti che ci accompagnerà in estate alla guida di Azzurra Fremebonda nel mondiale cinese.

Il favore del campo, la lunghezza della panchina, in uno sport dove si guarda sempre in alto, dice che la Reyer è favorita, ma dall'altra parte ci sono i cavalieri sarmati di Gianmarco Pozzecco che già hanno sorpreso questo basket sonnolento eliminando la favoritissima Armani nella semifinale più sconvolgente.

Venezia e la saggezza di Walter De Raffaele con la sua ragnatela difensiva, ma con molte partite in più sulle gambe perché per arrivare alla finale hanno dovuto giocare 5 partite contro Trento e Cremona. Sassari e i suoi miracoli, partendo dal quarto posto, ma con due percorsi netti contro la bella Brindisi e poi con i narcisi di Pianigiani rimasti senza titoli nella stagione dove avevano tutto per rivincere il titolo e trovare un posto fra le 8 elette dell'Eurolega.

La difesa di Venezia, l'energia di Sassari che vince sempre quando segna oltre 80 punti. Bramos, Daye, Watt per tormentare Pozzecco; Thomas, Cooley, gli esterni, McGee, l'italiano di Sassari Spissu per far del male alla Reyer. Gambe e testa, una notte per pensare alle contromosse: come arginare Cooley; come fermare Daye , l'uomo con le mani di velluto per Sassari, sotto come statura in quasi tutti i confronti diretti, sapendo che Bramos è il cacciatore che ama l'ultima preda e Watt è un centro dal grande talento anche se spesso prigioniero dei suoi nervi un po' fragili.

Sarà una finale dove i giocatori italiani non saranno soltanto comparse. Venezia ha il gioiello Tonut e, quando Haynes batte in testa, il De Nicolao capace di trovare le mani buone. Sassari ha viaggiato nella serie da 22 partite vinte puntando su Spissu, Polonara e anche Gentile.

Non esiste pronostico, dobbiamo soltanto godercela questa settima sonata che porta allo scudetto, anche se farà troppo caldo, anche se il Taliercio sarà soffocante. Che vinca il migliore, ma per tutte e due stagione stupenda.

Diretta tv: Eurosport e Rai 4 dalle 20.

45.

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