Lucia Galli
Bloccate da Eolo, le gigantiste azzurre sono le più veloci figlie del vento e nella tempesta imperfetta di Courchevel che ieri ha spazzato la pista del quarto gigante stagionale fino a decretarne la cancellazione, si sono dimostrate anche coraggiose nel lanciarsi, da oltre quota 2000, nella nebbia a tutta velocità. La gara, va detto, è apparsa da subito sul filo del limite. Il race director del circuito femminile Atle Skaardal, ha provato a far partire 19 ragazze delle 61 iscritte, fra il turbinio degli elementi. Per convalidare la gara ne sarebbero dovute scendere almeno 31. Sofia Goggia al via col pettorale 9, incurante di ciò che si agitava fuori dalla sua maschera e dalla sua testa, dopo la raffica di sei podi negli ultimi 22 giorni, è passata al comando superando per 2/100 un'altra azzurra, finalmente ritrovata, Federica Brignone al via col quarto pettorale - tornata ad esprimersi con grinta e stile ai livelli cui ci ha abituato negli anni. Quarta a 34/100 unaltra azzurra gigante, Marta Bassino, preceduta ieri, nel podio rimasto virtuale, dalla norvegese Nina Loeseth. Più attardate le altre big, con Shiffrin decima e lontana da Goggia. Nadia Fanchini, una delle ultime a scendere, col pettorale 16, ha affrontato, fra evidenti frustate del vento, una prova ormai falsata. A quel punto si è prima sperato di interrompere per poi poter riprendere la gara. Quindi la decisione più dura: rifare tutto daccapo, abbassando la partenza di un centinaio di metri, provando così a sfuggire la tempesta.
Tutto inutile: anche dopo un'altra ora, correre è sembrato davvero impossibile. La gara era ormai irregolare ha detto Sofia - dispiace ma è giusto così. Ero e siamo li davanti: ci rifaremo. In attesa di conoscere data e luogo del recupero, domani tocca agli slalomisti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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