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Il vento è il "vaccino" dell'America's Cup

Contratti televisivi e costi lievitati ostacolano un rinvio a oltranza

Il vento è il "vaccino" dell'America's Cup

Ad Auckland era, è tutto pronto per la edizione 36 dell'America's Cup: barche lustrate a specchio, foil taglienti come la spada di Lancillotto, equipaggi con i nervi a fior di pelle. Tutto pronto per l'incontro tra Luna Rossa e New Zealand, Challenger e Defender che dopo aver combattuto per mesi a parole finalmente si trovano in acqua uno contro l'altro. Meglio dire si dovrebbero trovare: ad Auckland a causa di un caso di Covid la città è tornata al livello 3 dell'allerta. Lock down per una settimana.

Le regate in realtà potrebbero anche esserci rispettando le procedure di isolamento e senza pubblico, e questa volta Grant Dalton, invece di tirare in lungo per cercare di penalizzare Luna Rossa, potrebbe decidere di rispettare il programma e mandare gli equipaggi in mare perché per il prossimo week end è previsto vento forte, favorevole alla sua barca. A differenza di quanto successo con la Prada Cup non esiste una data finale per le regate, si può rimandare a oltranza. Cosa può impedire a Dalton di far slittare le date? I contratti economici, quelli tv e i costi che lievitano.

Sul piano sportivo i componenti, foil e timone sono dichiarati e per assurdo se si dovesse andare avanti di un mese e cambiassero le previsioni del vento, non ci sarebbe spazio per le modifiche a queste parti vitali. I ragazzi di Luna Rossa sono pronti, hanno fiducia nella loro barca che arriva da una serie vincente importante (una sola sconfitta nelle ultime 12 regate). Quel che si lasciano sfuggire è che si sentono di poter battere i Kiwi agli estremi della gamma del vento, ovvero con poco o tanto vento. Meno sicuri con vento medio. New Zealand ha dato segni di debolezza volendo provare il secondo timoniere. Glen Ashby, che di solito fa il randista e già lo governa per alcuni secondi quando Peter Burling cambia bordo, avrebbe un ruolo più intenso nei cambi di direzione. Sono tutti concordi nel dire che è importante partire davanti e gestire il controllo dell'avversario.

Solo la regata finale dei round robin Ineos e Luna Rossa ha visto 9 cambi al comando: un'eccezione dovuta al vento forte.

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