Siena, fortissimamente Siena. Ecco la prima finalista del campionato di basket, quella che ci va da otto campionati. Ma questa volta ha dovuto camminare al buio, fra le macerie. Una squadra, quella guidata da Crespi e Magro, che meriterebbe di essere adottata in blocco. Perché cercare altrove? Questi hanno fatto un capolavoro e il loro capitano Thomas Ress ne è il simbolo, la vera linea verde d'unione fra passato glorioso e chiacchierato e un presente che è la fine di una corsa. Siena batte 91-75 la Roma più reattiva della serie, chiude sul 4-1 con i 29 punti del ritrovato Haynes che risponde alla super serata di Goss (23). Non esiste nel professionismo una dedizione come questa. Hanno dato in tanti, hanno giocato bene. Proprio adesso che qualcuno insiste per togliere l'ultimo scudetto, inassegnabile, però, perché allora potrebbe avere pretese la nona rimasta fuori dai play off dell'anno scorso, bisogna riconoscere che derubare una città così appassionata della sua più bella creatura è qualcosa che lascia amareggiati. Certo ci sono stati peccati e ci sono peccatori, ma alla prima finalista del torneo di quest'anno diamo il nostro scudetto virtuale. Quello vero vedremo.
Stasera a Sassari (ore 20.30 diretta Raisport) l'Emporio Armani cercherà la sua purificazione sul campo dove non ha mai perso. Gli scorpioni di Banchi sono davvero speciali. Vogliono essere amati a prescindere, ma spesso si fanno maledire.
Merito della Dinamo di Romeo Sacchetti aver tenuto aperta questa serie con un grande sforzo per rigenerasi dopo i due bagni in casa con i cugini Diener ammanettati dalla difesa di Milano.
Sembra strano dover raccontare questo tipo di «imprese» per chi batte un'avversaria sulla carta inavvicinabile, ma anche per lo squadrone che ha la sindrome del santo bevitore. Promette sempre il pentimento e poi non è più capace di ascoltare chi lo vuole bene, come i 12mila del Forum, come un allenatore che adesso si sente nell'occhio del ciclone.
Sapevamo che non avrebbe avuto protezione interna se certe scelte avessero scontentato gli uomini ricoperti d'oro, fra i pochissimi in un basket dove c'è allarme rosso perché a pagare davvero sono in pochi, ma si spera che in vista dell'obiettivo unico e quasi impossibile da mancare, lo scudetto non più vinto dal 1996, ci sia la forza per aiutare anche l'allenatore, magari smentendo contatti con altri, cominciando dall'Ettore Messina che lascia Mosca, che piace come assistente a Utah, ma potrebbe ripensarci anche se 3 anni fa ci rimase davvero male quando Proli scelse Scariolo al suo posto.
Due vittorie, le prime della stagione, rilanciano Marco Meladri nella Superbike.
A Sepang monologo firmato Aprilia completato dai 2 secondi posti di Guintoli. Melandri ora è quinto in classifica (147 punti), staccato di 54 dal leader Sykes. «Una doppietta che ci voleva - ha detto Melandri - Non ci siamo mai arresi».