Jacopo GranzottoVentuno maggio 1972, penultima giornata di campionato: Varese batte Lanerossi Vicenza 4-0, prima vittoria (e pure in trasferta), l'onore è salvo. Tre febbraio 2016, ventitreesima giornata: Verona batte Atalanta 2-1, gol risolutore di Giampaolo Pazzini, uno cresciuto nel vivaio bergamasco. Oltre all'onore, chissà che non si riesca a salvare qualcos'altro.Storie che si assomigliano vagamente, anche se quel Varese giocava in un campionato a 16 squadre dove i pareggi contavano mezza vittoria e tutto succedeva di domenica pomeriggio. Varese di Pietro Maroso che, dunque, mantiene (con la sua liberatoria ventinovesima giornata) il record negativo di non vittorie in serie A. E Verona che dopo 262 giorni (11 pareggi e altrettante sconfitte) torna finalmente ai tre punti. In città circola un moderato ottimismo, anche se la salvezza rimane a 10 punti, la distanza dalla quartultima, un miraggio. Nonostante questo il «Pazzo» vede oltre la semplice vittoria: «La prima cosa che mi sento di dire è che i nostri tifosi sono fantastici, non è facile sostenere una squadra che non vince mai. La classifica non la guardiamo da tempo, rimane brutta che volete che vi dica?...». E domenica arriva l'Inter che tremare il mondo non fa più. «Ce la giocheremo come sempre, sarà una partita bellissima, in casa, con uno stadio pieno zeppo». Di sicuro, e con un Pazzini rigenerato che ha promesso di rimanere a Verona anche in caso di retrocessione. «A giugno ho fatto una scelta - dice - e non torno più indietro. Verona è una piazza importantissima, chiaro che se dovesse essere Serie B, deve essere solo di passaggio».Nel frattempo ieri è arrivato Gilberto in prestito dalla Fiorentina, uno col dribbling nel sangue. Proverà a dare una mano. «Sono stato accolto trionfalmente e non me lo aspettavo - dice - . Mi trovo già benissimo qui. In questo mi stanno aiutando molto Samir e Romulo, mentre alla Fiorentina c'era solo Sousa che mi parlava in portoghese. Salvezza? Un obiettivo difficile, ma ascoltando quello che dice il mister penso che ce la possiamo fare». La storia deve essere ancora scritta. Ma forse ai tifosi gialloblù non farà piacere sapere come terminò la vicenda di quel Varese lì che l'anno prima aveva perduto il barone Liedholm.
Naturalmente finì ultimissimo e con 13 punti tornò in B per lanciare i futuri campioni del mondo Marini e Gentile. Ma dopo aver sfatato il tabù contro il Vicenza, perse in casa 3-0 all'ultima giornata. L'avversario era l'Inter di Facchetti, Burgnich e Mazzola. Guarda un po'.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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