Non sarà la fatal Verona di vecchia memoria, ma il pareggio conquistato al Bentegodi è di fatto l'addio al sogno scudetto. Il -9 dalla Juve (il distacco più ampio registrato in questa stagione) comincia a essere un fardello pesantissimo per una Roma che fatica a risalire dalla crisi. Un fardello accumulatosi in meno di due mesi, se è vero che all'alba del 2015 (6 gennaio) i giallorossi erano ancora a un punto dagli avversari. Ed è il biglietto da visita peggiore per la sfida diretta dell'Olimpico di lunedì prossimo. Se è vero che la Juventus non è quella martellante e dal ritmo record di Conte (sei punti in meno), la squadra di Garcia sta avendo il demerito di fare anche peggio. Pur non perdendo una partita da quattro mesi, l'ultimo alibi tirato in ballo dal tecnico francese che però non riesce più a inventare nulla che possa far cambiare una marcia fattasi faticosa.
Ecco che la partitissima di lunedì sembra avere più importanza per la difesa del secondo posto (il ritornello di voga a Trigoria negli ultimi giorni) considerando che stasera il Napoli potrebbe dimezzare le distanze. «Ora la Juve avrà un match point, ma della lotta scudetto avevamo parlato in tempi molto più felici di questo, adesso ci teniamo ben alla larga da questo argomento», sottolinea il ds Sabatini.
Il sesto X nelle ultime sette partite (l'ottavo negli ultimi tre mesi di campionato) è figlio di un canovaccio quasi solito: al Bentegodi, in una partita che non resterà nella storia, buona partenza con un bel gol di Totti (240° in A e 297° con la maglia della Roma); un po' di sfortuna in occasione della rete subita (la zuccata di Jankovic trova la doppia deviazione di Astori e Keita) e della traversa di Ljajic sui titoli di coda del primo tempo; poi le solite paure e un calo fisico che Garcia ieri ha giustificato anche con l'impegno ravvicinato di Europa League. La Roma è una squadra spenta dal punto di vista atletico e in chiara difficoltà da quello psicologico, ma soprattutto è dal punto di vista tecnico l'ombra di quella ammirata nel passato torneo: non si vede più il gioco in verticale con i calciatori che chiedevano il passaggio in profondità ed erano disponibili ad attaccare gli spazi.
Da qui un cammino a ritmi troppo bassi per poter tenere aperta la lotta scudetto, ma che la tiene invece spalancata ai brutti spifferi di stagione. Si è ormai rotto il giocattolo messo in moto da Rudi Garcia l'anno scorso, nessuno è più sicuro di se stesso e i malumori iniziano a serpeggiare. Il De Rossi in panchina - che pure non è al top - non può essere contento («ma sono avvicendamenti normali, nessun caso», giustifica la situazione il ds Sabatini), il Totti che si innervosisce e non poco per il cambio - immeritato - a Verona quando il suo sostituto è un evanescente Doumbia dà quasi la sensazione di regolamenti di conti in arrivo. «Ci manca sempre uno per fare 31, come dite voi in Italia e al Verona è bastato mezzo tiro in porta - si difende Garcia -. Nel secondo tempo abbiamo mostrato un po' meno pazienza e abbiamo fatto più errori. Totti? Non cerchiamo problemi dove non ci sono...». Quello che il francese non dice è perchè la squadra sia in così evidente involuzione. «Ma il tecnico non si discute, è fuori strada chi pensa che il prossimo anno non guiderà la Roma», ammonisce Sabatini.
Il Verona, dal canto suo, ci mette cuore, orgoglio e determinazione. C'è da salvare la panchina di Mandorlini ed ecco che il punto che blocca la serie negativa di tre sconfitte si rivela un bel toccasana.
Il suo gol dal limite potrebbe essere decisivo, ma alla Roma non basta nemmeno questo. E il cambio sembra framncamente una punizione eccessiva per il capitano
In campo si impegna molto, peccato che da lui ci si aspetti sempre la giocata che confermi il suo talento e quella purtroppo gli manca da parecchio tempo. Irriconoscibile.
Marcatori: 26' pt Totti, 38' pt Keita (aut.).
Verona: Benussi 5,5; Pisano 6, Moras 6, Marquez 5,5, Brivio 6; Ionita 6 (24' st Obbadi 6), Tachtsidis 6,5, Hallfredsson 6; J.Gomez 6,5 (38' st Christodoulopoulos sv), Toni 6, Jankovic 6,5 (24' st Greco 6). All. Mandorlini 6.
Roma: De Sanctis 6; Florenzi 6 (40' pt Torosidis 6,5), Manolas 5,5, Astori 5,5, Cole 5,5; Pjanic 4,5 (38' st Verde sv), Keita 5,5, Nainggolan 6; Gervinho 5, Totti 6,5 (20' st Doumbia 5), Ljajic 6. All. Garcia 5,5.
Arbitro: Gervasoni 6,5.
Ammoniti: Jankovic, Cole, J.Gomez, Manolas, Nainggolan.
Spettatori: 17.953.
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