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Vettel come Schumi. Un tedesco, la Rossa e la ruotata bastarda

Michael provò a speronare Villeneuve e addio titolo. Seb ha gettato 13 punti

Vettel come Schumi. Un tedesco, la Rossa e la ruotata bastarda

A fine estate millenovecentonovantasette, vent'anni esatti fa, Valentino Rossi vinse il primo titolo. Due mesi dopo la Ferrari lo perse in una curva di Jerez de la Frontera. Poco tempo dopo, durante i primi test 250, il futuro Dottore, all'epoca ancora Rossifumi, pensò bene di manifestare il proprio tifo per Jacques Villeneuve andando a baciare l'asfalto della curva dove il canadese della Williams e il tedesco della Rossa avevano cozzato. La Dry Sac. La destra a fine rettilineo con vista sulla sabbia dove l'immagine del tedesco e le speranze mondiali della Rossa erano finite sotterrate.

Vent'anni dopo, Seb Vettel, cioè un altro germanico, cioè un altro campione del mondo al volante della Ferrari, ha concesso il bis di quella brutta scena. All'epoca c'era un campionato in palio al fotofinish, visto che un punto separava Schumi da Villeneuve secondo; domenica in Azerbaigian, invece, solo una vittoria di tappa fra Vettel ed Hamilton. Però, adesso, i tifosi rampanti, e di certo anche Marchionne e Arrivabene, pregano il dio dei motori di non ritrovarsi a fine stagione a rimpiangere i 13 punti gettati via dal tedesco con quella mossa sconsiderata che ha privato lui e la Rossa di un successo certo e regalato a noi spettacolo, adrenalina e meravigliosa umanità imperfetta.

Nel 1997 Schumi buttò via tantissimo in una gara che fin dalle qualifiche si era rivelata anomala: tre al vertice con lo stesso tempo al millesimo e pole assegnata a chi l'aveva centrato per primo. Cioè Villeneuve, che in gara scattò malissimo e venne subito passato dal tedesco. Da lì in poi un balletto dei due a tallonarsi cadenzato solo da un paio di pit stop. Quindi il rush finale. A rilento di Schumi in testa, arrembante di Jacques in rimonta. Risultato: la stessa manovra sconsiderata di Seb con Hamilton: mano sul volante e botta a destra. Seb voleva mandare solo un avvertimento; Michael voleva mandarlo per prati.

Ci andò lui, invece. Campionato perso, processo mondiale, posizione in classifica cancellata. In Germania la Frankfurter Allgemeine titolò Schumi, un kamikaze senza onore. Fu sputtanamento worldwide. Più o meno la stessa cosa che sta accadendo adesso a Seb.

Il tutto incrociando le dita che quei 13 punti non gli servano a fine stagione e che questa «cazzata», per dirla con Briatore, non si riveli, venti anni dopo, un altro incubo con cui convivere.

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