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Il Viminale dà l'ok ai club per allenarsi nei centri. E Spadafora frena ancora

Juventus, Inter & Co preparano la ripartenza. Il ministro: "Non cambia nulla, altre priorità"

Il Viminale dà l'ok ai club per allenarsi nei centri. E Spadafora frena ancora

Quella che inizia oggi potrebbe essere la settimana della verità. Condizionale d'obbligo visti i ripetuti dietrofront dei politici del pallone e visto il post serale del ministro dello Sport Spadafora su Facebook. «Leggo cose strane in giro ma nulla è cambiato rispetto a quanto ho sempre detto sul calcio» ha scritto gelando gli animi di molti in serie A dopo che il Viminale aveva aperto agli allenamenti individuali dei calciatori. «Le squadre non riprenderanno ad allenarsi prima del 18 maggio e della ripresa del campionato per ora non se ne parla proprio». Quindi, giusto per farsi volere bene, «ora scusate ma torno ad occuparmi di tutti gli altri sport e dei centri sportivi (palestre, centri danza, piscine, etc) che devono riaprire al più presto!».

Fatto sta, per il nostro pallone, in attesa di ulteriori e attesi interventi governativi, la prima data cruciale sarà mercoledì, quando la Cancelliera tedesca Angela Merkel si esprimerà sulla ripartenza della Bundesliga: i centristi di Angela sono favorevoli alla ripartenza. Il ritorno in campo dei calciatori tedeschi farebbe giurisprudenza, dando forza a chi spinge per la ripartenza della A a ogni costo (Lotito&co). Per quanto riguarda il calcio italiano la palla è nelle mani del Comitato scientifico: se nei prossimi giorni darà nuovamente parere negativo nei confronti del protocollo presentato dalla Figc, l'alt definitivo alla ripartenza diventerebbe inevitabile all'interno del nuovo decreto governativo. E le parole serali di Spadafora non fanno ben sperare. Tanto più visto che sembra che la commissione dei medici stia subendo pressioni dal partito di chi punta a non tornare in campo (Cellino-Cairo etc). Lo scenario dello stop è stato avvalorato dal tweet del deputato di Italia Viva, Nobili: «Pare sia in preparazione l'ennesimo DPCM per bloccare in maniera definitiva il calcio...».

Nelle prossime ore la maggior parte dei calciatori di A torneranno comunque al lavoro, presso i propri centri sportivi, per sottoporsi ai tamponi e sostenere sedute di allenamento individuali nel rispetto delle norme emanate ieri dal Viminale. Mentre gli stranieri che rientreranno dall'estero dovranno sostenere la quarantena preventiva di 14 giorni. La Juve ne ha richiamati 9, tra i quali CR7, partito in serata, dopo che il suo jet era rimasto fermo a Madrid.

L'obiettivo dei club resta quello di ottenere il via libera agli allenamenti congiunti dal 18 maggio con ritorno in campo ufficiale il 10 giugno per le semifinali di Coppa Italia e restart della Serie A 4 giorni dopo. In alternativa il torneo potrebbe ricominciare il 24 giugno con possibile annullamento della Coppa Italia (non ci sarebbero più date disponibili), dato che l'Uefa aspetta i verdetti definitivi entro il 3 agosto. Senza dimenticare l'ultima spiaggia dei playoff/playout. Intanto per oggi è prevista una conference call informale tra i presidenti della massima serie. Tema caldo i proventi dei diritti tv. Ballano ancora i 220 milioni dell'ultima rata, con Sky-Dazn-Img ferme sulla posizione di ottenere uno sconto. La prima proposta di saldo parziale (120 milioni) però è stata declinata dalla Lega. Parecchie squadre hanno già emesso fattura verso i Brodcaster televisivi e minacciano ingiunzioni in caso di mancato pagamento.

C'è il rischio di un contenzioso: per evitarlo i licenziatari dei diritti tv per il triennio 2018/21 chiedono il prolungamento dell'accordo anche per la stagione 21/22 con sconto del 15% rispetto alla cifra attuale.

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