Calcio

Il vorrei ma non posso di Sarri e Mou

Lazio-Roma, un derby sonnolento fra due squadre che non riescono a fare il salto nell'élite

Il vorrei ma non posso di Sarri e Mou

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Derby per dormiveglianti, che si parli di classifica o di calcio. Per i gol, poi, sono sonni profondi. Odissea nello sfizio di due squadre che vorrebbero essere d'élite, ma hanno occhi più grandi dello stomaco, lingua più centrata dei piedi: promettono, promettono, eppoi lasciano negli occhi un palo (nono stagionale per la Lazio) colpito da Luis Alberto nel primo tempo e poco altro. Meglio i graffi dei due gattoni Mau(Sarri) e Mou(rinho) che ci hanno deliziato in una vigilia molto più eccitante della partita. Stavolta Mou esce indenne e Sarri aggiunge un pari ai due successi dell'anno passato. Derby che non finiva in parità dall'aprile 2018, quindi la statistica si è regalata un pizzico di novità. Per contro la Roma restituisce un po' di orgoglio al suo traballante piedistallo dopo la debacle di Praga. Roma migliore sul piano dello stare in campo ed anche del gioco, Lazio con qualche guizzo ad emozione controllata con due conclusioni di Luis Felipe e qualche momento di nervosismo a ricordare che un derby è sempre un derby.

Avrete capito che, dopo tanto brillare di promesse e premesse, Lazio e Roma hanno regalato il solito topolino al pubblico loro ed anche a quello curioso di vedere se le quattro davanti a tutti potrebbero ricevere qualche grattacapo dal duo romano: risposta negativa. Così giocando e giostrando, la Roma del pallone si limiterà ad una figura da comprimaria. E chissà cosa ne sarà in Europa. Solo Mourinho e Sarri possono tener botta con il meglio del calcio nostro: naturalmente si parla di chiacchiere, non di gol e calcio da far schioccare le dita e mettere i brividi agli avversari. I due hanno regalato una vigilia da grandi teatranti che, poi, l'abbraccio di fine partita ha suggellato come una commedia ben riuscita. L'uscita dal campo, tra sorrisi e spiegazioni, ha raccontato tutto. «Ci siamo detti che per due settimane nessuno ride, nessuno piange», ha rivelato dopo Mourinho prima di lamentarsi dell'arbitro, mentre Sarri se la prendeva con le condizioni del terreno di gioco dell'Olimpico.

Invece le squadre in campo hanno chiesto il brivido agli uomini migliori: Dybala si è battuto e sbattuto sparacchiando qualche pallone e dribbling pretenziosi, Lukaku si è carezzato la crapa liscia ed anche vuota di buone idee. La Roma si è ritrovata con un Karsdorp sciupone nelle prime tre occasioni, un gol annullato a Cristante per fuorigioco. La Lazio si è affidata ad un colpo di testa di Romagnoli parato da Rui Patricio, nessuna notizia invece da Immobile logicamente ignorato da Spalletti per la nazionale. Sfortunato Vecino, autore di uno dei pochi tiri decenti, ma in campo solo per un quarto d'ora a causa di un problema fisico.

Morale del derby: Lazio e Roma puntavano al salto in alto, meglio attrezzarsi per non cadere nel tranello delle vanità.

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