Benedetta la sosta. Oppure no. Dipende sempre dai punti di vista. Fatto sta che, messa alle spalle la sosta per gli impegni internazionali, domani si ricomincia a correre dietro a un pallone dentro i patri confini. Tardo pomeriggio dedicato al derby di Verona, serata per Milan-Genoa: non si parla di scudetto né per il momento di Champions League viste le tristi acque in cui naviga il Diavolo, però proprio a San Siro dovrebbe rivedersi in panchina Stephan El Shaarawy. Uno di quei volti importanti che nelle ultime settimane sono mancati al nostro campionato: come lui ce ne sono altri, più o meno pronti per rimettere piede in campo e prendersi magari anche la copertina di giornata. Giocatori fondamentali per le ambizioni delle rispettive squadre di appartenenza, si parli di scudetto o piazzamento buono per l'Europa o anche solo per vivere una stagione senza troppe ambasce come è per esempio nel caso di Lulic (Lazio) e Paletta (Parma). Il Faraone, dunque, potrebbe essere il primo in ordine cronologico a respirare il profumo dell'erba: non gioca dal 1° settembre (Milan-Cagliari 3-1), nel frattempo gliene sono successe di tutti i colori (prima una lesione muscolare, poi la microfrattura al quarto osso metatarsale del piede sinistro) e Allegri ha salvato la panchina per il rotto della cuffia. Cambiare rotta è indispensabile, in campionato come in Champions: il ragazzo con la cresta è pregato di lanciare segnali che anche Prandelli gradirebbe. Non vede l'ora di ributtarsi nella mischia anche Francesco Totti, il quale però probabilmente non potrà farlo prima dell'8 dicembre contro la Fiorentina: tenuto conto che il 18 ottobre (giorno dell'infortunio, durante la sfida al Napoli) si temeva uno stop fino all'anno nuovo, pare già tanto. Semmai la Roma - che senza il capitano ha segnato un gol a gara rispetto ai 2,75 della media precedente - ha di che gioire per il rientro di Gervinho, lui pure ko contro la banda di Benitez ma ora di nuovo arruolabile al pari di De Rossi, la cui infiammazione a un alluce dovrebbe poter essere tollerata. Sempre in casa giallorossa, occhio niente meno che a Mattia Destro: non gioca (con l'Under 21) dall'11 giugno, adesso pare finalmente pronto e Garcia strizza già l'occhio. Seguendo l'ordine della classifica, anche la Juventus ha di che recuperare: Vucinic per esempio, fermo dal 2 ottobre per un problema ai flessori inizialmente giudicato recuperabile in venti giorni. Come non detto, appunto. E meno male che nel frattempo è venuto fuori Llorente. Il montenegrino è comunque in lizza per una maglia da titolare domenica a Livorno, mentre si aspetta Lichtsteiner (pure lui ko da inizio ottobre) ed è finito intanto in infermeria Isla (distrazione del legamento collaterale mediale del ginocchio destro). Via libera invece per l'impiego di Vidal: ieri la Fifa ha concesso il nulla osta al cileno che quindi ci sarà con il Livorno. Da un attaccante a un altro, a Firenze sono pronti a riabbracciare Mario Gomez, il cui ginocchio destro ha fatto crac il 15 settembre: a Udine potrebbe sedersi in panchina e con lui al top davvero la Viola diventerebbe cliente scomodissimo per chiunque.
Anche per l'Inter, ovvio: la quale, riaccolto capitan Zanetti, recupera Campagnaro (2 gol presi nelle 5 partite che lo hanno visto protagonista, contro le 10 incassate nelle successive 7) ma deve salutare Milito fino al nuovo anno. Thohir può insomma meditare sulla necessità di regalare a Mazzarri un nuovo attaccante: le altre big li recuperano, il Biscione no.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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