Williams, è di nuovo una questione di famiglia

La 36enne Venus risorge dopo la malattia e ritrova in finale proprio sua sorella Serena

Williams, è di nuovo una questione di famiglia

Lo stesso posto, 19 anni fa, secondo turno degli Australian Open: nessuno poteva sapere che in quel momento sarebbe nata la storia più incredibile che il tennis femminile ricordi. Venus, 17 anni, battè la sorellina Serena, 16, ma questo era solo l'inizio del Williams Show, uno spettacolo che in realtà doveva essere già finito. In questo torneo in cui l'età è solo un'ipotesi, Venus contro Serena rappresenta non solo la finale più vecchia di tutti i tempi (71 anni in due), ma anche un esempio di costanza e passione che solo l'amore tra due sorelle può rendere straordinario. Venus e Serena vivono insieme, giocano insieme, ogni tanto si incontrano pure su un campo da tennis: la più piccola è diventata alla fine la più grande, ma questa volta Venus ha fatto qualcosa di irripetibile. C'è stato un periodo infatti, qualche tempo fa, in cui non riusciva a tenere la racchetta in mano, tanto era debilitata dalla Sindrome di Sjogren, una malattia autoimmune che brucia ogni energia. E mentre Serena vinceva, lei deperiva. Senza arrendersi però. Così ecco che Williams contro Williams non è più la sfida che tutti hanno sempre pensato diretta a tavolino da papà Richard, ma l'incontro tra due donne diventate un esempio.

Serena, che ha sconfitto facile (6-1, 6-2) la Lucic Baroni - altra survivor del circuito -, afferma che «Venus è la persona che mi ha ispirato di più: è un sogno che si avvera ritrovarla in finale a Melbourne dopo 14 anni». E Venus, che dopo l'ultimo punto contro CoCo Vandeweghe (sconfitta 6-7, 6-2, 6-3) ha cominciato a esultare come se fosse stata eletta Miss Universo, ha spiegato l'emozione da sopravvissuta e della gioia delle gente per lei: «Anche nelle partite in cui perdo so che comunque avrei avuto una possibilità: non sono qui per gironzolare per il mondo. Io credo che le persone amino così tanto lo sport perché è molto diretto. In ogni momento vivi un trionfo o un disastro, senza filtri. Non si può fingere. Le persone, poi, si relazionano con un campione, ma anche con chi non vince, perché tutti nella vita passiamo attraverso delle sconfitte».

La questione

dunque è come ci si rialza e Venus, in questo caso, è una lezione per tutti. Contro Serena sarà il ventisettesimo scontro (15-11 finora per la piccolina di casa) e la nona finale di uno Slam. In ogni caso Venere ha già vinto.

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