Yamaha rinnova Viñales. Vale (per ora) in attesa: "Vado per la mia strada"

Rossi sorpreso dal prolungamento di Maverick. "Futuro? Vedremo, ora voglio giocarmi il titolo"

Yamaha rinnova Viñales. Vale (per ora) in attesa: "Vado per la mia strada"

Parte con una sorpresa per Valentino la nuova stagione in casa Yamaha. E cioè che ieri al Matadero di Madrid, nel giorno della presentazione della nuova M1, Maverick Viñales ha spiazzato tutti annunciando urbi et orbi di aver già rinnovato fino al 2020 il contratto in scadenza nel 2018.

Sbalorditivo è dire poco. Non tanto per la scelta in sé della casa giapponese di prolungare il sodalizio con il talentuoso pilota catalano, bensì per la tempistica, e perché quell'altro, il compagno di box, un certo Valentino Rossi, preso alla sprovvista, adesso è l'unico tra i due con il futuro, diciamo così, in bilico. E ci si potrebbe leggere un'indicazione chiara da parte della Yamaha negli equilibri del box, in realtà è una mossa per anticipare il casco mercato che vedrà tutti i big in scadenza nel 2018. «Mi aspettavo firmasse un po' più in là, ma a me cambia poco», commenta il Dottore, pronto a disputare la 23esima stagione nel motomondiale e 19esima nella classe regina.

Fosse per lui, Valentino continuerebbe a correre all'infinito. Solo che la carta di identità, suo malgrado, dice anni trentotto tra tre settimane sono trentanove e quindi è logico pensare che il pesarese voglia prendersi tutto il tempo prima di scegliere cosa fare del proprio futuro. «Negli ultimi anni si decide sempre un po' prima, in qualche caso molto presto, forse anche troppo. Vado per la mia strada e prendo le mie decisioni. Se ho voglia di continuare e la Yamaha ha voglia di continuare con me, non ci sarà neanche bisogno di aspettare poi così tanto. Oppure quando sarò grande potrei fare la Dakar come Sainz. O divertirmi con le auto».

Difficile prevedere se Rossi firmerà un anno (più probabile) o due, fatto sta che il fuoriclasse di Tavullia non vuole pronunciarsi, o forse non lo sa neanche lui. Finché non avrà assaggiato la nuova M1, da questa domenica, nel primo dei tre giorni di test a Sepang. «Mi sono immaginato di fare prima i test e poi di decidere. Mi piacerebbe continuare, ma vediamo come vanno i test e se possiamo essere competitivi. Poi decidiamo...». Anche perché un anno fa le Yamaha non riuscivano a tenere il passo di Honda e Ducati, preludio di quello che sarebbe stato il prosieguo di stagione. «L'anno scorso già dai primi test mi sono sentito in difficoltà. Sono curioso di vedere quali saranno le prime sensazioni. Titolo? Possono vincerlo in 7: i due Honda, noi della Yamaha, i due Ducati e Zarco».

Di sicuro c'è da rimboccarsi le maniche in Yamaha, visto che il 2017 è stato un vero e proprio calvario.

Si lavora già sull'elettronica (su questo fronte la casa di Iwata è un gradino sotto Honda e Ducati) per sfruttare meglio le gomme e migliorare il consumo, il principale problema nello scorso anno, mentre per quanto riguarda il telaio è già deciso che si tornerà a quello del 2016. Ci si augura in Yamaha che il 2018 sia l'anno del riscatto, ma l'obiettivo stagionale è chiaro: vincere il titolo mondiale. Marquez permettendo.

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