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Da Zhang a Brozovic. Cortocircuito Inter in video

C'era una volta InterSpac, l'azionariato popolare in salsa vip nerazzurra. Gli anti Zhang ricchi e soprattutto famosi, che si tassarono per provare a comprare l'Inter. Un progetto tanto fumoso quanto andato in fumo

Da Zhang a Brozovic. Cortocircuito Inter in video

C'era una volta InterSpac, l'azionariato popolare in salsa vip nerazzurra. Gli anti Zhang ricchi e soprattutto famosi, che si tassarono per provare a comprare l'Inter. Un progetto tanto fumoso quanto andato in fumo, che però ha fruttato a Cottarelli & C. più spazio sui media di quanto con quei soldi, pochi, sarebbe stato possibile in campagne di comunicazione a pagamento. Oggi, anzi l'altra sera alla festa di Natale del club, è stato Zhang in persona a lanciare la raccolta fondi, «l'evoluzione cinese» dell'azionariato popolare. «Quando uscite, lasciate 5 euro accanto alla porta, serviranno a Piero per il mercato», ha gridato ridendo dal microfono del dj, col palese fine di canzonare quelli che scrivono e parlano delle difficoltà economiche sue e dell'Inter. I 500 presenti hanno riso, ovviamente. Riso, ma non pagato, era una battuta e non era necessario. Ausilio, cioè Piero, gli ha strappato il microfono per dirgli di decidersi dopo 7 anni a parlare in italiano, mostrando grande intesa e sintonia col presidente e tutto poteva finire lì. E invece no, quella che era una gag per i tifosi più intimi, gli eletti alla festa di Natale, in poche ore è diventata virale e quindi di tutti. Apriti cielo, allora. Perché agl'intimi puoi anche fare la battuta, e loro ridono perché sono intimi, ma ai tifosi un po' meno, soprattutto a quelli sempre carichi di #suningout e affini. La piazza social non ha gradito, almeno quella nerazzurra, ché le altre invece sì. E giù battute velenose, quando è bene. Sennò siamo direttamente all'insulto. Anche perché il video è arrivato più o meno insieme all'intenzione palesata da Zhang di fare debiti nuovi per pagare i debiti vecchi e restare così un altro po' alla guida del club, in attesa di tempi migliori (o acquirenti più munifici, perché nel mentre non risulta che le banche d'affari abbiano ritirato l'Inter dal mercato internazionale).

Poteva bastare già così, poi da Zagabria, sempre via web, di video ne arriva un altro, di un'altra festa, quella di Brozovic e altri giocatori croati, ripresi a cantare niente meno che un inno nazista. E allora capisci che è il giorno sbagliato. Passerà in fretta, resterà l'imbarazzo.

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