Zhang, dalla festa agli insulti. Londra chiama anche Lautaro

Dopo Lukaku al Chelsea, ecco l'offerta del Tottenham per l'argentino: la smobilitazione non è ancora finita

Zhang, dalla festa agli insulti. Londra chiama anche Lautaro

E adesso c'è l'effetto panico in casa Inter. Alimentato, puntualmente, dalle voci che sono più di voci, dell'interesse del Tottenham per Lautaro con una valutazione - fonte Times, non l'ultimo dei siti - che sfiora i novanta milioni di euro di cui settanta subito e venti di bonus facilmente raggiungibili. Per ora l'Inter, intesa come management e cioè Marotta e Ausilio rimasti con Antonello sul fronte aperto, ha fatto scudo e rispedito al mittente la proposta, grazie anche alla copertura del manager dell'interessato. La promessa conseguente è quella di procedere ben presto a rinegoziare il contratto. Da troppo tempo è stata sbandierata questa intesa, mai realizzata nel concreto. Siamo perciò solo all'inizio di un'altra puntata della torrida estate interista dopo la primavera illuminata dallo scudetto.

Nel frattempo la contestazione della curva a Parma (2-0 Brozovic e Vecino a segno) e del popolo sul web ha fatto il resto e contribuito alla prima risposta negativa. Il panico, avvertito più tra la tifoseria che negli uffici del quartiere Isola, è costituito dal rischio che ci possa essere una sorta di fuggi fuggi generale. Scenario smentito da un particolare inedito. Bastoni, il difensore che ha partecipato al trionfale europeo, ha ricevuto nel mese di giugno tre proposte allettanti: ha fatto sapere al procuratore - che ne ha rispettato la volontà- di non essere interessato a un qualsiasi trasferimento. Fine della discussione.

Il tema centrale resta il seguente: l'azionista è in grado di resistere alle lusinghe inglesi per Lautaro (? La risposta, indiretta al momento, è che nonostante le due cessioni sanguinose (Hakimi e Lukaku), estinti i debiti con i club precedenti, la cifra a disposizione della cassa è inferiore ai 100 milioni pretesi dal presidente Zhang, come condizione indispensabile oltre alla riduzione del 20% del monte stipendi. Riduzione, sensibile che è avvenuta solo nel caso di Conte, liquidato col 50% del suo stipendio intero (6 milioni, trattativa avviata dall'agente Tinti, messo in moto dal tecnico pugliese in forza della loro amicizia antica e concluso dai rispettivi legali).

Nei prossimi mesi d'altro canto, alle altre scadenze di rito (stipendi etc), bisognerà aggiungere il pagamento dei premi scudetto (prima rata da versare entro il 30 settembre, seconda rata entro 31 dicembre). Di qui, quindi, per resistere fino al termine del 2022, la tentazione di cedere anche un terzo vip viene considerata una possibilità concreta. E poiché sul mercato, chi decide le partenze non è la società d'appartenenza ma il club acquirente, la richiesta è arrivata per Lautaro.

L'unico, colto alla sprovvista da questa svolta del mercato interista, è Simone Inzaghi, il tecnico strappato alla Lazio con stipendio raddoppiato. A lui, in sede di trattativa, era stato promesso quanto segue: servirà una sola cessione top, forse anche una seconda ma non sicuramente Lukaku. E invece da oggi deve disegnare la sua Inter senza Lukaku.

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