Andrea Indini
Ci si sposa tardi e sempre più spesso in Comune, perché il rito civile sta superando quello religioso. Ma labito del matrimonio deve essere sempre impeccabile. Per lei e per lui. Sono questi i dati che emergono da unindagine realizzata dallUnione del Commercio per «Sì Sposaitalia Collezioni», salone dedicato ai matrimoni délite, il più importante dEuropa (lItalia conserva ancora i suoi primati, tanto che il primo giorno di apertura i visitatori professionali sono aumentati del 10 per cento rispetto al 2004). Organizzato da Expo Cts, si conclude oggi in Fiera Milano City, propone 154 collezioni di 136 espositori, 29 dei quali stranieri. A Sposaitalia ogni passo è una novità: fra le tante, labito rosso preparato per una cerimonia sullEtna, o labito di garza ricamato a mano. Tradizione, certo, ma anche tecnologia, come dimostrano i tessuti in maglia metallica o quelli «cyber», confezionati con la fibra ottica. Cè spazio anche per la sposa sexy vestita di un body color carne nude-look coperto in alcune parti da un tulle bianco stropicciato a petali che, a poche ore dal sì, è possibile sfogliare come una margherita. Fra le tante proposte non poteva mancare il jeans: un corpino in denim aderente tempestato di strass abbinato alla gonna in tulle impreziosista da paillettes. E per luomo frac, tight e spencer in chiave moderna.
Una curiosità? Dallindagine dellUnione del Commercio, emerge che la sposa milanese che sceglie il rito religioso ha unetà media di 30 anni e nel 90% dei casi sa già quale abito acquistare. Il colore? Avorio, lungo e di taglio tradizionale per la cerimonia in chiesa, chiaro ma meno «impegnativo» per quella civile. Il 60% non rinuncia al velo. E la spesa? Si va dai 700 ai 5.000 euro, per labito, la media è circa 2.600 euro.
Lo sposo milanese sceglie labito assieme alla futura moglie e spende tra 500 e 1.500 euro.
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