«Sprechi? Iniziamo dalle Province. No, dalla Regione»

«Sprechi? Iniziamo dalle Province. No, dalla Regione»

«La politica deve dare un esempio. Sappiamo bene che non sono i costi della politica che rimetteranno a posto le casse dello Stato, ma è corretto che i cittadini chiedano un esempio da parte della politica. Dobbiamo poi ragionare sulle province che significa non togliere la parola province, ma togliere l’ulteriore passaggio che comportano». A dirlo è Lorenzo Basso, segretario regionale del Pd, a margine della presentazione di una proposta di legge contro la pubblicità dei giochi d’azzardo, spiegando che i costi della polizia che «vanno ulteriormente ridotti» partendo proprio dalle province. «La Regione sta facendo la sua parte con una riduzione del bilancio. Ha tolto le comunità montane e ha incentivato l’unione dei Comuni». «Non sempre ci sono degli sprechi - ha aggiunto -, a volte si tratta di costi che occorre comunque affrontare».
Il piddino è poi intervenuto sulle primarie. «Sono una forma di ascolto dei cittadini, ma non sono l’unica cosa di cui stiamo discutendo». E sulla candidatura di Roberta Pinotti alle prossime comunali, Basso ha replicato: «Noi riteniamo di aver costruito un percorso condiviso ma ora vogliamo parlare dei problemi veri della gente».
«Concordo con le parole del segretario Pd Lorenzo Basso, la politica deve dare un esempio, ma se vogliamo essere concreti e credibili, dobbiamo partire da noi». Anche Giacomo Conti, consigliere regionale della Federazione della Sinistra e membro dell’ufficio di presidenza, interviene sulla questione dei costi della politica, sostenendo che «parlare delle province dopo che si è rinunciato ad abolirle in Parlamento rischia di essere male interpretato».
Secondo Conti, infatti, «occorre dare un segnale forte su quello che possiamo fare noi, come Regione, sapendo che molto è già stato fatto, ma non è ancora sufficiente. Penso ad esempio che la nomina della presidenza di In Liguria, avvenuta in fretta e furia, peraltro in assenza dell’assessore di riferimento e senza aver affrontato una minima riflessione richiesta dalla commissione sulla necessità di questa nomina, risponda più a logiche territoriali di partito che non ad una reale necessità di promuovere una politica turistica».
«Questo era il terreno - insiste il consigliere Conti - sul quale dare un segnale di riduzione di costi.

Credo che la riduzione delle agenzie regionali, che spesso rappresentano un doppione rispetto alla giunta, e la riduzione del numero degli assessori, siano gli argomenti da affrontare a settembre per dare un segnale forte sul rilancio di una politica austera e sobria che sappia parlare un linguaggio nuovo e comportarsi in modo esemplare».

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