Dall’ululone, allo scoiattolo, dalla femminilità delle donne della Mongolia alla sensibilità di quelle irachene, passando per cellulari di ultima generazione e società in liquidazione ma con dirigenti superpagati. Dalla Regione al Comune senza far mancare l’importante apporto della Provincia ieri sera al Bristol di via XX Settembre è andata in onda la mostra degli sprechi. Tre enti, nessuno che riesce nell’impresa di spendere i soldi con giuste finalità riuscendo a sperperarli tra consulenze, assessori senza deleghe e progetti con finalità sconosciute.
Il Popolo della Libertà si è messo a fare le pulci alle spese pazze degli enti locali liguri con un risultato che ha fatto ridere ed irritare la platea. Ridere per quante certi finanziamenti possano apparire ridicoli, irritare nel pensare che quei denari sono soldi pubblici, cioè dei cittadini e delle loro tasse. «È inutile continuare a dire che non esistono fondi per i servizi sociali e per la sanità quando poi ci si imbatte in delibere che dimostrano come i soldi si stanno buttando via» tuona Matteo Rosso, capogruppo in consiglio regionale per il Pdl e promotore del convegno del partito a cui hanno partecipato anche i parlamentari Roberto Cassinelli, Michele Scandroglio e Luigi Grillo. Concetto ripreso dal caporedattore della redazione di Genova de il Giornale Massimiliano Lussana quando, riferendosi alla triade Burlando-Repetto-Vincenzi esclama: «Loro governano tutto e non riescono a fare altro che sprecare ovunque».
E allora via a questo elogio dello spreco fatto in carrellata a partire da quello della Regione che ha stanziato 80mila euro per sapere quanto gracchia in un minuto l’ululone dalventre giallo per sprecare in tema di Sanità: «17 milioni per il cambio di uffici degli amministrativi della Asl 3 quando la nuova sede è stata inaugurata appena cinque anni fa, oppure 654mila euro spesi per spot andati in onda nel periodo della campagna elettorale racconta Rosso che scende anche nelle spese di gestione- . La direzione generale si è dotata di personal computer da 2.500 euro e cellulari Iphone da 697 euro. Non è tutto: l’anno scorso hanno speso 3.300 euro per i cartoncini degli auguri natalizi del direttore generale Renata Canini».
Finanziariamente può meno la Provincia, ma Repetto proporzionalmente sembra reggere il tiro a Burlando: «Basta partire dalla composizione della giunta - ricorda il capogruppo Pdl Giuseppe Rotunno - , per le deleghe che si hanno basterebbero sei assessori e ne abbiamo dodici». Il doppio ma con deleghe che non rientrano nelle competenze dell’ente o inventate: «Marina Dondero è assessore delegato per i rapporti tra consiglio provinciale e giunta, ma a cosa serve se noi con la giunta ci confrontiamo nelle sedute di consiglio? Ma Dondero ha anche la competenza su pari opportunità e agricoltura, due vicende sulle quali la Provincia non può dire nulla ». Una poltrona che non serve ma costa: 50mila euro in emolumenti per l’assessore, 120mila per il suo staff e 350mila peril funzionamento dell’assessorato. Stesse cifre spese per Giulio Torti, assessore ai servizi sociali e sport e Giorgio Devoto, «assessore alla cultura, ha fatto finanziare le mostre più disparate, addirittura una sulla cornamusa» prosegue Rotunno.
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