NapoliSono iniziati nel tardo pomeriggio di ieri e sono proseguiti fino a tarda sera gli interrogatori di tre testimoni da parte dei sostituti della procura di Napoli, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, nellambito dellinchiesta sul mai esistito dossier ai danni del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. I pm Piscitelli e Woodcock hanno interrogato in qualità di persone informate dei fatti Mauro Crippa, direttore generale Informazione Mediaset, Giancarlo Coccia, direttore dellarea Qualità e ambiente di Confindustria e Rinaldo Arpisella, addetto stampa del Gruppo Marcegaglia che è stato intercettato lo scorso 16 settembre al telefono col vicedirettore de il Giornale Nicola Porro.
Questione centrale degli interrogatori la richiesta di intervento al presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, invitato dalla «numero uno» di Confindustria a bloccare una inesistente campagna di stampa che la Marcegaglia temeva Il Giornale stesse preparando contro di lei.
Il primo ad arrivare in procura intorno alle ore 16 è stato Coccia. Poco dopo le 17, nellufficio al quinto piano della procura napoletana, è arrivato anche Crippa. Unora più tardi il manager di Mediaset è uscito e al suo posto è entrato Arpisella. Non era la prima volta che laddetto stampa del Gruppo Marcegaglia veniva interrogato dal pm Piscitelli. Il 5 ottobre scorso, infatti, Arpisella era già stato interrogato in qualità di persona informata dei fatti, ma nella caserma del Comando carabinieri del Nucleo operativo di Napoli. Nella stessa giornata del 5 ottobre, in contemporanea con il suo addetto stampa e nella stessa caserma dei carabinieri, era stata interrogata in qualità di persona informata dei fatti anche la presidente di Confindustria.
Non ancora fissate le date in cui dovranno essere interrogati gli unici due indagati di questa vicenda, ovvero Porro e il direttore de il Giornale Alessandro Sallusti, accusati di concorso in violenza privata per il (mai esistito) dossier ai danni della Marcegaglia. Considerato che linchiesta, per competenza territoriale, passerà presto alla procura di Milano (sembra tramontata lipotesi che lindagine finisca a Roma), è presumibile che i due giornalisti saranno interrogati dai pm lombardi.
Intanto prosegue il lavoro dei periti incaricati della copiatura di tutti i dati contenuti nei tre pc, alcuni hard-disk, una «pennina usb» e 19 cd musicali sequestrati nella redazione de il Giornale e nelle abitazioni private di Sallusti e Porro. Oggi il perito di parte nominato dal quotidiano di via Negri riceverà la comunicazione del giorno in cui dovranno essere copiati i dati contenuti nell«I-pad» sequestrato a Porro.
Successivamente gli hard-disk verranno inseriti in un motore di ricerca che dovrà, attraverso alcune parole chiave, trovare eventuale materiale di interesse giudiziario.
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