Spunta anche una piscina tra le mazzette

Milano C’è anche la promessa di una piscina tra i favori che i costruttori interessati all’area Falck di Sesto San Giovanni si sarebbero sentiti rivolgere in cambio del via libera alle autorizzazioni per la riconversione della vecchia acciaieria. A raccontarlo ai magistrati monzesi Walter Mapelli e Franca Macchia sarebbe stato l’ex amministratore delegato del gruppo Risanamento, Giovanni Camozzi, interrogato nei giorni scorsi. Camozzi è in questi giorni protagonista di una aspra partita a scaricabarile con il suo ex presidente, Luigi Zunino, a sua volta interrogato ieri. Entrambi stavano ai vertici di Risanamento, la holding che aveva rilevato da Giuseppe Pasini - grande elemosiniere del Pd sestese - la sterminata area Falck. Le strade di Camozzi e di Zunino, dopo che anche Risanamento ha dovuto mollare la Falck, si sono separate. E ora i due si rimpallano la responsabilità di essere scesi a patti con le pretese della amministrazione rossa di Sesto San Giovanni.
È in questo batti-e-ribatti che salta fuori la faccenda della piscina. Se ne parla, nei verbali, a proposito di uno dei passaggi che pare stiano maggiormente incuriosendo la Procura: la decisione di Sky di non scegliere l’area Falck per il proprio quartier generale, optando per un’altra area di proprietà di Risanamento, quella milanese di Santa Giulia. Il sindaco Giorgio Oldrini (nella foto), il successore di Penati, pare che si arrabbiò moltissimo con Zunino e i suoi, perché il cambio di rotta del network televisivo rischiava di mettere a repentaglio l’intera operazione. Ma a un certo punto, nella ricostruzione della Procura, Oldrini si placa. Come mai? Ecco la spiegazione di Camozzi: aveva ottenuto la promessa di una serie di contropartite. Tra queste, l’inserimento di una piscina all’interno del progetto e altri esborsi più modesti, come il sostegno alla squadra della Pro Sesto e ai giornali locali di Sesto San Giovanni.
Nel caso di Oldrini, dunque, non ci sarebbero richieste dirette di denaro ma interventi economici a favore del Comune o di realtà ad esso vicine. Ma per la Procura di Monza cambia poco: per il codice, i reati di corruzione e concussione avvengono anche se a riceverne i benefici non è il pubblico ufficiale. E così a rimanere impelagato nell’affare Falck rischia di essere solo Oldrini mentre il suo predecessore Penati - che secondo i verbali avrebbe invece preteso e ottenuto pagamenti cash - se la caverebbe grazie alla prescrizione.
Ma la faccenda di Oldrini e della piscina non è il solo tema su cui i pm Mapelli e Macchia stanno scavando negli interrogatori di questi giorni.

A interessare la Procura è anche la posizione di Banca Intesa, che in questa inchiesta vede già un suo uomo indagato per l’acquisto della Serravalle, e che però compare anche nel capitolo Falck come principale creditrice di Zunino, e - nei sospetti dei pm - come vero dominus di Risanamento e dei suoi affari.

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