La squadra Pdl si tinge di rosa ma l’unica showgirl è la Matera

RomaQuattrocento richieste, settantadue candidati, ventotto donne, trentatré under 50, una showgirl. Eccole, le tanto chiacchierate liste del Pdl per le elezioni europee. Delle veline e letteronze di cui molto si è discusso non c’è traccia, rimane solo un nome del mondo dello spettacolo ed è quello dell’attrice ed ex annunciatrice tv Barbara Matera.
Effetto Veronica? Alla conferenza stampa in cui vengono presentate ufficialmente le liste è Ignazio La Russa a rispondere alla spinosa domanda e si scusa con i giornalisti di gossip perché c’è poco «materiale». «Nessun nome», assicura il coordinatore del Pdl, è stato cambiato dopo la presa di posizione della signora Berlusconi, critica sulle veline in politica. «Abbiamo solo doverosamente messo la lente di ingrandimento sui nomi dei candidati cosiddetti “riempitivi”. La base portante non è cambiata di un nome».
Il lavoro di scrematura è stato lungo e pieno di scelte difficili. «Abbiamo dovuto dire tantissimi no», spiega l’altro coordinatore, Denis Verdini. Alla fine, però, liste «ottime e inappuntabili», come dice La Russa: 72 concorrenti per Strasburgo scelti su oltre 400, 16 incompatibili (che lasceranno il posto ad altri), un 40 per cento al femminile e 33 candidati tra i 25 e i 50 anni. I vincitori, prevede il centrodestra, potrebbero essere 35 deputati.
Sandro Bondi, portavoce del Pdl, è amareggiato per tante chiacchiere e veleni sulle candidature europee della maggioranza. «Si è scatenata una vera e propria campagna di disinformazione, fondata sul nulla e farcita di falsità palesi. Una polemica volgare, che presenta in Europa un’immagine dell’Italia che non corrisponde alla realtà. Si è detto che noi volevamo fare liste bloccate ed ora si sono fatte polemiche sull’inserimento delle cosiddette veline. È tutto falso. Le liste sono assolutamente diverse e dimostrano che abbiamo superato positivamente la prima prova importante di questo partito nuovo». Per Bondi, accendere i riflettori sulle «stupidaggini» è servito solo a mettere in secondo piano «dati politici di grande rilievo come l’accordo con l’Union Valdôtaine e le candidature di Clemente Mastella, di Giacomo Mancini, espressione di una lunga storia del socialismo nel Mezzogiorno, e dell’ex vicesegretario dell’Udc, Erminia Mazzoni».
Di showgirl in lista c’è solo la Matera, una che milita in Fi dal 2001, sottolinea La Russa. «Ma siccome ha fatto l’annunciatrice, dovrebbe essere esclusa. Certo, è meno bella di David Sassoli...». Per il giornalista del Tg1 che si candida con il Pd ha un messaggio: «Lo sfido a rimanere, se eletto, per 5 anni al Parlamento europeo. Accetto scommesse». Per lui, seguirà la strada di altri due giornalisti portati a Strasburgo dalla sinistra, che hanno abbandonato il seggio europeo: Michele Santoro e Lilli Gruber.
Proprio il titolare della Difesa è l’unico ministro candidato.

«Non toglierò spazio al ministero - assicura -, sì invece al ruolo di coordinatore del Pdl».
Un suo collega, Gianfranco Rotondi, oggi diserterà il Consiglio dei ministri: è «deluso» per non aver potuto indicare nessun candidato alle europee.

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