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Lo squalo di Sharm paralizza le partenze

«Guardi, se c’è qualche pericolo le spiagge verranno chiuse. Se resteranno aperte, vuol dire che si potrà fare il bagno». Così gli operatori delle agenzie turistiche stanno rispondendo alle decine di turisti in partenza per Sharm el-Sheikh. Dopo la notizia della turista tedesca 70enne uccisa da uno squalo mentre nuotava vicino alla riva, è scattato il panico e tante famiglie, che già avevano prenotato le vacanze, cercano rassicurazioni. Nessuno tuttavia decide di rimanere a casa. Piuttosto parte e si accontenterà di fare il bagno nella piscina dell’albergo, ma di rinunciare alla settimanella di vacanza non se ne parla nemmeno. «A tutti i clienti che ci chiamano - spiega un’agente turistica - proponiamo delle mete alternativa alla stessa cifra, in caso decidano di cambiare destinazione per sentirsi più al sicuro».
In attesa che le autorità egiziane dicano qualcosa di più preciso, la Camera di Commercio raccoglie i dati tra le agenzie di viaggio: «Ci sono tante richieste di informazioni - spiega Luigi Maderna, presidente di Fiavet Lombardia, Unione Confcommercio Milano - ma nessuna disdetta.

Stiamo tuttavia assistendo a un blocco delle prenotazioni». Ovviamente di questi tempi Sharm non è più in cima alle mete più frequentate dai milanesi. Le spiagge della località turistica egiziana sono state chiuse dal ministro all’Ambiente.

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