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Sri Lanka, cade anche l'ultima roccaforte delle Tigri Tamil

Ieri, l’esercito aveva annunciato la presa di Mullaittivu, la città portuale che le Tigri di Liberazione del Tamil Eelam avevano conquistato nel 1996 e trasformato in uno dei loro più importanti centri di comando. I guerriglieri dello Ltte sono imbottigliati in un’area di 300 chilometri quadrati di giungla nel nord-est dell’isola

Sri Lanka, cade anche l'ultima 
roccaforte delle Tigri Tamil

Colombo - L’offensiva delle truppe governative dello Sri Lanka ha registrato un’accelerazione dopo che è caduta anche l’ultima cittadina controllata dai separatisti delle Tigri Tamil, nel tentativo di porre definitivamente termine all’insurrezione che dura da 25 anni. Ieri, l’esercito aveva annunciato la cattura di Mullaittivu, la città portuale che le Tigri di Liberazione del Tamil Eelam avevano conquistato nel 1996 e trasformato poi in uno dei loro più importanti centri di comando. Ora dunque i guerriglieri dello Ltte sono imbottigliati in un’area di 300 chilometri quadrati di giungla nel nord-est dell’isola del Pacifico, da dove era partita anni fa la rivolta.

Nel 2006, quando la guerra con il governo srilakese è ricominciata, le Tigri dominavano un territorio di 15mila chilometri quadrati. Lo Ltte - che è considerata un’organizzazione terroristica da Usa, India e Ue - controlla ormai solo un pugno di villaggi attraverso la giungla. E molti ora si chiedono quanto rapidamente finirà il conflitto.

Il comandante in capo dell’esercito, il generale Sarath Fonseka, ha già previsto la vittoria completa entro la metà di aprile. "Le truppe stanno consolidando le loro posizioni a Mullaittivu, altri soldati si stanno dirigendo verso Puthukudiruppu e altri ancora stanno combattendo a sud di questa località", ha detto il portavoce militare, il generale di brigata Udaya Nanayakkara, parlando di un piccolo villaggio ancora in mano ai ribelli. Nanayakkara ha smentito gli analisti secondo cui le Tigri sarebbero perfettamente a loro agio nella fitta giungla e da lì potrebbero anche scatenare una controffensiva.

Questo mese l’esercito ha riportato tre importanti vittorie, a partire dalla cattura della autoproclamata capitale dei ribelli, Kilinochchi, il 2 gennaio scorso e dalla cacciata delle Tigri della penisola di Jaffna una settimana dopo. Secondo le agenzie di aiuti umanitari, intanto, sarebbero circa 230mila i civili che stanno cercando di sottrarsi ai combattimenti ancora intrappolati nella zona. Il governo accusa i ribelli di usarli come scudi umani.

L’Ltte ha sempre respinto l’accusa.

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