Sembra un miracolo, ma sta bene il neonato che il 19 maggio scorso, quando aveva appena 15 giorni, era stato gettato dalla finestra di un palazzo nel centro storico di Viterbo dalla cugina della mamma, in preda ad un improvviso raptus di gelosia. Il piccolo, Luca, che oggi ha un mese e mezzo, è stato dimesso dal Policlinico Gemelli, dove è stato a lungo ricoverato nell'unità di terapia intensiva in condizioni disperate, ed è subito partito con i genitori per un periodo di vacanza nel paese d'origine del papà. Nonostante la caduta da un altezza di circa 10 metri, il bambino non ha subito alcun danno permanente dal violento impatto con il terreno, come invece si era temuto in un primo momento.
Un lieto fine, dunque, per un gesto drammatico e imprevedibile, che ancora oggi non ha una spiegazione. La parente della donna, infatti, arrestata con l'accusa di tentato omicidio pochi minuti dopo la caduta del bambino, durante gli interrogatori non ha mai risposto alle domande o ha dato spiegazioni confuse del gesto, raccontando di aver sentito delle «voci» non meglio specificate. Su disposizione della Procura di Viterbo la giovane è stata sottoposta a perizia da parte di uno psicologo, il cui esito verrà comunicato nei prossimi giorni. Vent'anni, di origini siciliane, la ragazza non aveva mai dato segni di squilibrio o manifestato turbe comportamentali. Una delle ipotesi al vaglio degli investigatori è quella della gelosia nei confronti della cugina diventata madre da poco.
Quel giorno mamma e figlio erano andati a trovare la nonna in via Monte Bianco, nell'appartamento dove da qualche tempo abitava anche la cugina. Approfittando di un momento in cui le due parenti erano fuori stanza, la giovane ha preso il piccolo dalla culla, si è avvicinata alla finestra e lo ha lasciato cadere nel vuoto.
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