Spudorati! Sì, gli inglesi più in auge nella Formula 1-2011 o "formula della flessibilità" o "formula da baraccone" non hanno più alcun ritegno. Pensate che alla McLaren il signor Tim Goss, nuovo direttore tecnico, ha presentato, negli ultimi "test" di Barcellona, una MP4-26 con tiranti metallici (e sensori) fissati al "musetto" e alle estremità alari, per studiare "coram populo" la memorabile trasgressione di Adrian Newey del 2010. Dopo che il signor Ross Brawn aveva promesso: «...costruiremo tutta la macchina 2011 intorno al nuovo Articolo 3.17.1, che permette 20 anziché 10 millimetri di deformazione!...». Come credere, allora, che anche questo mondiale non sarà dominato da tale aberrazione, che la Fia-Tv aveva il dovere di eliminare?
Il ritorno del Kers ha riflessi scontati. Il "flap" posteriore mobile farà impazzire per la sua gestione. Ma tutta la tecnica ruoterà attorno all'effetto-suolo, che, nella moderna monoposto, è molto influenzato dal "canale" formato da un'ala anteriore che si flette al punto di creare un certo sigillo a terra. Dopo tutto, il carico verticale tollerato, dai 51 kg dell'anno passato agli attuali 102 kg, viene raggiunto dai dispositivi aerodinamici a velocità non proprio altissime. Ma, se nessuno applica (con il controllo del 2010 a Monza, la Rbr ha smesso di vincere e la Ferrari è tornata alla grande) il benedetto Articolo 3.17.1, si può ottenere il citato sigillo già nelle curve medie. Ed anche gli ingegneri di Maranello sono padroni delle tecnologie con le flessibili fibre di carbonio: volendo, potrebbero anche loro allestire un gruppo alare anteriore perfettamente studiato per ogni circuito.
Inoltre, correlato a questo tema vi è quello degli scarichi tortuosamente orientati sull'estrattore dell'effetto-suolo, per accrescere l'energia cinetica della vena fluida. Vi si attendono grandi contributi; ma qui, fortunatamente, non vi sono regole da infrangere: quelle vecchie sono state inopportunamente cancellate dalla Fia-Tv. I pericoli esistono, pur se gli scarichi laterali vennero fatti negli anni Cinquanta da Ferrari e Mercedes, senza danni (e senza effetto-suolo).
Poi, per le altre follie all'ordine del giorno, arrivano piuttosto tardi le voci di sciopero dei signori piloti. Purtroppo, però, la loro associazione Gpda non è più quella del grande Stewart: non sarebbe ascoltata nemmeno se restasse unita. Altrimenti, qualcosa si sarebbe già mosso sul fronte-gomme. Se la doccia a tradimento è già stata provata ad Abu Dhabi (perché non qualche secchio d'olio, affidato ai commissari con le bandierine giallo-rosse?), è chiaro che, presto o tardi, arriverà. Solo che, al minimo incidente, saranno i signori Ecclestone e Todt ad essere perseguiti dai tribunali dell'intera Europa occidentale. Facciano pure gli spiritosi con le spettacolari gomme turche, così turche che, per il prossimo Gp di Turchia, si dovrà aggiungere la quinta gradazione, la "extra hard" (color oro?), se si vorrà arrivare a fine gran premio. Per anni ho auspicato la fine dei rifornimenti, per la pessima immagine di una macchina che, da Milano a Firenze, deve fermarsi più volte. Ci si è arrivati con la benzina (ferimenti ai box e perenne minaccia di fiamme); non già con le gomme, dopo che i tecnici della Bridgestone hanno promesso mescole 2010 più tenere, mentre a Monza hanno concluso con le "soft" al 98% della distanza e con un solo giro in "hard". Ecco, perciò, che il sadico Mr Ecclestone è tornato ora alla carica, con la benedizione della Fia-Tv. Così, al suo arrivo, Mr Hembery promette di dare «... un alto livello di spettacolo alla competizione». Basta che si decida: cosa vuol fare? Il direttore artistico-Tv o il Direttore Motorsport Pirelli? Peccato, perché la nostra industria sarebbe tecnicamente all'altezza, pur con tecnologie differite. E, per chi subentra ai 14 anni di progressi del colosso giapponese, non c'è da vergognarsi se, di primo acchito, le prestazioni non saranno le stesse, purché l'affidabilità e la resa chilometrica siano garantite. Anche per una questione d'interesse industriale e commerciale.
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