Stadi, parte lo scontro sulle curve vietate ai tifosi senza tessera

Curve vietate agli ultrà in trasferta senza un documento che ne testimoni la «buona condotta». La novità della stagione calcistica 2009-2010 coinvolgerà oltre 130 squadre di serie A, B e Lega Pro. Dal prossimo 1° gennaio i biglietti riservati ai settori ospiti potranno essere venduti esclusivamente ai possessori della tessera del tifoso, lo strumento voluto dal ministro Maroni per arginare il fenomeno della violenza negli stadi. Intanto i presidenti delle società hanno quattro mesi di tempo per provvedere ad adeguare gli impianti con capienza superiore a 7.500 spettatori, predisponendo tornelli e «corsie dedicate» agli intestatari della tessera, se necessario anche aumentando il personale di servizio d’ordine. Il titolare del Viminale avverte: «Spero che serva a vincere la resistenza immotivata di alcune società che non vogliono dotarsi di queste nuove misure di sicurezza».
Le reazioni
Prima ancora del fischio d’inizio dei campionati - in calendario già questo venerdì e sabato con i primi anticipi -, la partita si gioca sul terreno della politica. All’attacco della direttiva firmata a Ferragosto, definita «liberticida e di dubbia costituzionalità», è Paolo Cento, esponente dei Verdi-Sinistra e Libertà: «Con la tessera del tifoso si vuole normalizzare la passione per il calcio con uno strumento arbitrario che introduce discriminazione tra i tifosi e trasforma le stesse società in una sorta di agenti speciali di ordine pubblico».
Come funziona
In pratica, tenuto comunque conto delle disposizioni dell’osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive che potrà di volta in volta determinare la chiusura di tutti o alcuni settori degli stadi per le sfide giudicate più «a rischio» per la pubblica sicurezza, i tifosi interessati a seguire fuori casa la propria squadra del cuore dovranno far richiesta della card alle società di A, B e Lega Pro (con cui è pronta una piattaforma digitale realizzata da Telecom Italia). Quest’ultime, ottenuto il nulla osta dalle questure, potranno rilasciare il documento di riconoscimento - dotato di microchip sul modello di un bancomat - per l’accesso all’evento. Nel caso in cui l’aspirante possessore abbia precedenti per fatti violenti in occasione di avvenimenti sportivi, la tessera non potrà essere concessa. E soprattutto, qualora il tifoso si renda responsabile di incidenti la stessa tessere verrà bloccata e quindi ritirata. Sempre dal 1° gennaio, inoltre, la sottoscrizione di un nuovo abbonamento potrà essere permessa solo agli intestatari della tessera. Le società che non dovessero impegnarsi nei controlli potranno essere tagliati fuori dal progetto.
I ribelli
Da una parte, così, si punta a tenere sotto controllo il variegato mondo delle tifoserie organizzate, dall’altro almeno le grandi società hanno l’interesse a fidelizzare il proprio bacino degli aficionados. Loro, gli ultrà, promettono già barricate e si danno appuntamento a sabato 5 settembre, data della prima sosta di A, per una manifestazione davanti all’Olimpico di Roma.

«Ora è necessario batterci per i nostri diritti», recita un comunicato che somiglia fin troppo a una minaccia e firmato da una settantina di gruppi tra cui alcuni ben noti agli investigatori che studiano le curve bollenti di Milan, Juventus, Roma, Lazio e Fiorentina.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica